domenica 4 Aprile 2021
È una testata americana assai illustre, di cui da noi è piuttosto noto il nome – anche perché a volte lo si confonde con il mensile femminile Harper’s Bazaar, nato da una sua costola ma venduto alla grande multinazionale Hearst un secolo fa – ma praticamente ignota ogni altra cosa. Harper’s Magazine è un mensile newyorkese di attualità e cultura nato nel 1850 che ha pubblicato nella sua storia grandi scrittori, autori famosi, reportage che sono nella storia del giornalismo. Da quarant’anni ha degli editori/direttori che lo hanno portato su posizioni molto di sinistra ma anche molto indipendenti, che hanno generato negli anni occasionali ma intense attenzioni e discussioni. Ha fatto di nuovo notizia in tutto il mondo l’anno passato per la pubblicazione dell’articolo di critica contro la “cancel culture” firmato da diversi intellettuali. Nella sua rubrica dedicata ai media sul New York Times, Ben Smith ha raccontato domenica scorsa le diverse anomalie del giornale: tra cui la scelta di far lavorare la redazione negli spazi della redazione malgrado la pandemia.
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