domenica 27 Marzo 2022
I risultati dei giornali in termini di traffico online o di copie vendute, e di conseguenza anche di investimenti pubblicitari, hanno degli andamenti che vanno analizzati su periodi estesi, perché le discontinuità, gli alti-e-bassi, tra settimane o mesi, sono frequenti: tra gli altri fattori, i dati rimangono molto legati a fenomeni incontrollati e imprevisti quali sono i grandi eventi che attirano l’interesse dei lettori, un po’ come certe produzioni alimentari che sono legate alle variabili dei fenomeni meteorologici. Lo stanno dimostrando in questi anni gli ottovolanti delle due grandi catastrofi recenti, la pandemia prima e l’aggressione russa poi, che hanno creato grande domanda di informazione: la pandemia ormai con più di un picco anche in questo senso (ma è successo in scala minore anche con le attenzioni intorno all’elezione del presidente della Repubblica). E se da una parte sono fattori occasionali e puntuali, dall’altra costituiscono comunque una quota preziosa di maggiori ricavi e anche un’opportunità di trattenere e conservare parte di quei lettori occasionali.
Un’occasione meno tragica e lo stesso efficace sono i grandi eventi sportivi, soprattutto per i quotidiani specializzati: a luglio 2021, quando si è svolta la fase conclusiva dei campionati Europei di calcio vinti dalla Nazionale italiana quasi tutti i quotidiani hanno venduto più copie del mese precedente (le eccezioni sono quelli con l’attenzione minore allo sport, come Avvenire o il Sole 24 Ore ), coi quotidiani sportivi da +6% a +17%: i quali già a giugno – quando gli Europei erano iniziati – erano cresciuti tra il 5% e il 37%.
Numeri che danno un’idea delle ricadute non trascurabili dell’eliminazione della stessa Nazionale dai prossimi Mondiali di calcio, sancita questa settimana dalla sconfitta contro la Macedonia del Nord.
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