domenica 8 Dicembre 2024
Una giornalista della Radio Svizzera Italiana è stata licenziata, e l’azienda sta venendo molto criticata perché l’ipotesi – diffusa dal sito Ticinonline – è che le sia stato contestato un tweet critico nei confronti della “destra” (dai toni assai misurati, peraltro).
“Il pensiero della destra (non solo in Italia) attecchisce perché non è elaborato. È semplice, è di pancia, fa credere alla gente di essere nel giusto e di non avere pregiudizi. Concima, insomma, l’ignoranza. Sta alle singole persone scegliere se evolvere, emanciparsi, oppure no”.
In assenza di spiegazioni da parte dell’azienda, un’altra ipotesi – non più accettabile – è stata fatta dal sindacalista Matteo Poretti e avrebbe a che fare con la denuncia di molestie da parte della giornalista licenziata, Paola Nurnberg.
La questione dell’autonomia dei giornalisti nell’esprimere opinioni sui propri account personali sui social network è stata assai discussa negli anni scorsi: da una parte ci sono legittime ragioni di espressione e di vita estranea al contesto del lavoro, dall’altra l’ineludibile relazione che il pubblico percepisce tra i giornalisti e le testate per cui lavorano.
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