domenica 13 Marzo 2022
Le cose all’ Espresso sono precipitate, dopo le avvisaglie della settimana scorsa. Quello che fu uno dei più importanti newsmagazine italiani quando i newsmagazine erano importanti, e che era rimasto – pur nella crisi dei periodici – l’unico ad avere mantenuto una credibilità e una diffusione apprezzabile (come allegato del quotidiano Repubblica ), è stato ufficialmente dichiarato venduto dal gruppo editoriale che l’ Espresso stesso aveva contribuito a creare e a cui aveva dato il nome: e che oggi si chiama GEDI.
Dopo aver fatto circolare nei mesi scorsi la propria intenzione di sbarazzarsene – nell’ambito dei grandi ripensamenti a cui l’editore sta lavorando dopo il cambio di proprietà – GEDI ha scelto di vendere a BFC Media, un piccolo gruppo editoriale che pubblica alcune testate soprattutto finanziarie, e che fa capo a un imprenditore campano pubblicamente noto soprattutto per le sue attività nella formazione online e per il suo acquisto della squadra di calcio della Salernitana. Per ora non si sa niente dei progetti della nuova proprietà sul giornale, salvo che per il momento sarà mantenuta la vendita abbinata a Repubblica (il nuovo editore ha dato diverse interviste , ma tutte piuttosto vaghe e insignificanti, senza suggerire una visione di qualche genere).
” BFC Media completerà l’acquisizione attraverso una nuova società chiamata L’Espresso Media srl che insieme al settimanale acquisterà anche la collana di libri Le guide de L’Espresso. BFC Media è stata fondata nel 1995 da Denis Masetti, e inizialmente si specializzò in ambito finanziario: a gennaio la maggioranza delle azioni era stata rilevata dalla IDI srl di Danilo Iervolino, imprenditore fondatore dell’Università Telematica Pegaso e da poco proprietario della squadra di calcio della Salernitana”.
La notizia della vendita (per una cifra non resa nota: qualcuno ha parlato di cinque milioni di euro, ma si era anche ipotizzata una cessione quasi gratuita) è stata accolta con un giorno di sciopero da parte della redazione di Repubblica e un comunicato di protesta da parte di quella della Stampa . Venerdì il Comitato di redazione di GEDI ha incontrato l’amministratore delegato Maurizio Scanavino e si è detto soddisfatto dalle rassicurazioni ottenute sul futuro delle altre testate (attribuendo a Scanavino una dichiarazione non convincentissima, considerati i dati certificati di cui parliamo più avanti: “sommando carta, copie replica ed abbonamenti digitali la “total circulation” di Repubblica sta crescendo ed anche la Stampa , con gli ultimi progressi fatti, si sta avvicinando a questo risultato”).
Anche l’altro newsmagazine italiano più famoso, antagonista dell’ Espresso per molti anni fino all’inizio di questo secolo – Panorama – era stato ceduto tre anni fa dal suo grande editore Mondadori a un gruppo più piccolo, quello della Verità di Maurizio Belpietro.
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