domenica 16 Maggio 2021
Abbiamo scritto altre volte del lavoro di propaganda avviato da tempo dal governo cinese, investendo denaro e impegno sulla collaborazione in questo senso con alcune testate internazionali. Questa settimana la questione è stata raccontata su molte testate americane per via di una indagine svolta dalla International Federation of Journalists (IFJ) che descrive questi investimenti a partire da una serie di casi internazionali, tra cui anche quello italiano (a pagina 5): nel report si cita in particolare l’agenzia Ansa, sulla cui “promozione” cinese avevamo raccontato il mese scorso questa storia (con questa postilla).
“The state-run news agency ANSA signed an accord with China’s state media agency Xinhua to launch the Xinhua Italian Service. This has translated into Ansa running fifty Xinhua stories a day on its news wire, with Xinhua taking editorial responsibility for the content while Ansa serves as a tool of distribution. One Italian journalist commented that the agreement has been trouble-free so far, “They were mainly on economics and Chinese culture… If we find something which we believe interesting, especially on economic matters, we might take a few news and decide autonomously to broadcast them.” The agreements have also led to Italian television stations airing Chinese documentaries and artistic content”.
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