domenica 30 Gennaio 2022
Un tempo erano la cosa più vista e visibile dei siti di news, e anche il loro modo principale di mostrarsi e di promuovere se stessi e i propri contenuti. Da quando l’uso di internet si è spostato in grandissima prevalenza sugli smartphone (dove oggi quasi tutti i giornali online registrano tra il 65% e l’85% delle visite), le opportunità di disporre i contenuti in modi più vari e attraenti si sono molto ridotte: lo schermo è piccolo, l’abitudine d’uso è governata quasi soltanto dallo “scroll”. Il risultato è che alle home page su desktop si sono sostituite quelle su mobile, come spazio più frequentato e familiare, che nella quasi totalità aderiscono con variazioni limitate al formato della “timeline”: una serie di “post” disposti in successione verticale, più o meno identici tra loro oppure con poche alternative formali.
Nel tentativo di diversificare e darsi identità più originali e riconoscibili, senza rischiare di diminuire l’attrattiva dei contenuti o la loro quantità, i diversi giornali fanno piccoli esperimenti con la visualizzazione delle loro pagine web su mobile, o delle loro pagine sulle app. Al New York Times hanno raccontato una disposizione dei contenuti che è stata introdotta da alcuni mesi: sfrutta uno “scroll” orizzontale, alternato a quello consueto, e lo hanno chiamato Bursts.
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