domenica 23 Aprile 2023
Negli ambienti giornalistici statunitensi c’è stato un delicato dibattito intorno al rapporto dei media con la persona accusata di avere pubblicato online dei documenti riservati del Pentagono di cui si è molto parlato nelle ultime due settimane. La discussione, che è traboccata anche in partigianerie politiche (i media e gli opinionisti di destra hanno accusato le testate maggiori e più progressiste di tenere un doppio standard), è nata dall’incertezza su come definire e come comportarsi – da parte dei giornali – con la persona accusata: è da considerare una fonte di rivelazioni da proteggere e difendere in nome della libertà di informazione (come in altri casi famosi della storia americana più e meno recente), o un caso diverso? Le differenze ci sono, e palesi: non sembra che il giovane Jack Teixeira avesse tra le sue intenzioni quella di mettere al corrente il pubblico di informazioni importanti, e non si è rivolto ai giornali per essere aiutato in questo. Ma alcuni commentatori di destra hanno accusato i giornali che hanno persino contribuito – col loro lavoro – alla sua identificazione e al suo arresto. C’è una approfondita riflessione di Jon Allsop sulla Columbia Journalism Review.
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