domenica 16 Marzo 2025
Il “manuale di stile” è la raccolta delle regole di scrittura e linguaggio che un giornale si dà, per proprie scelte di efficacia e correttezza e per uniformare gli approcci linguistici dei suoi giornalisti e autori. Ad applicare le regole nei giornali americani – dove questi codici sono più frequenti che da noi: in Italia ne ha uno il settimanale Internazionale – sono soprattutto gli “editor”, ovvero quei giornalisti che lavorano in redazione alla progettazione e alla confezione del giornale e dei suoi articoli, intervenendo sui testi prodotti dai “reporter”. Non tutti i giornali hanno un proprio manuale di stile, e molti fanno proprio quello dell’agenzia Associated Press, ritenuto il più accurato e completo. Ma naturalmente le scelte di linguaggio e di scrittura non sono una scienza esatta con regole assolute e universali, quindi ogni testata ha suoi cospicui margini di scelta.
Il settimanale New Yorker, in coerenza con la raffinata autorevolezza della testata, è stato spesso accusato in passato di ricercatezza e capricciosità nel conservare certe proprie tradizioni e nell’applicazione del proprio manuale di stile. Questa settimana ha però annunciato infine alcuni piccoli cambiamenti, spiegando che la decisione di modifiche simili avviene solo quando si è sicuri che saranno durevoli e consolidate, e non passeggere. Tra le nuove istruzioni citate ci sono “internet” con la “i” minuscola e “website” tutto attaccato. Il New York Times ha commentato le novità con un proprio articolo, notando che il New Yorker manterrà quello che è ritenuto altrove il suo più peculiare capriccio, ovvero la dieresi su una delle due vocali identiche successive quando siano da pronunciarsi distinte, come in “reëxamination” .
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