domenica 8 Dicembre 2024
Il tribunale di Cagliari ha accolto le richieste dell’accusa e ha condannato in primo grado i maggiori imputati per il fallimento di Epolis, un’azienda editoriale fallita nel 2011 che aveva creato un ambizioso progetto di informazione con diverse testate locali in Sardegna. Il principale condannato è Nicola Grauso, imprenditore noto soprattutto per essere stato l’editore del quotidiano cagliaritano Unione Sarda nonché il creatore del precocissimo progetto digitale della testata negli anni Novanta del secolo scorso.
Il fallimento di Epolis aveva lasciato senza lavoro, e con sostanziosi arretrati non pagati, decine di giornalisti e di dipendenti dell’azienda.
“A otto anni dal rinvio a giudizio formalizzato dal Gup del Tribunale di Cagliari, Giovanni Massidda, si è chiuso il dibattimento nato da una delle inchieste per bancarotta più complesse mai fatte in Sardegna, sfociata in oltre quaranta capi di imputazione nei confronti di vari indagati accusati di aver provocato il fallimento della società Epolis e della concessionaria pubblicitaria Publiepolis.
Le altre condanne sono 4 anni per Sara Cipollini, 4 anni anche per Michela Veronica Crescenti, 3 anni e 9 mesi per Alessandro Valentino, 3 anni e mezzo per John Gaethe Visendi. Altri vari reati sono stati dichiarati prescritti o assolti nei confronti degli altri imputati Vincenzo Greco (estinta per morte del reo), Rosanna e Rosalba Chielli, Claudio Noziglia e Anna Abbatecola”.
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