domenica 12 Settembre 2021
Un buon articolo del Financial Times (ovvero: interessante e comprensibile anche per chi non segua la moda o le vicende dei giornali) ha raccontato lo scorso weekend la trasformazione di Vogue e delle sue edizioni internazionali da quando l’editore Condé Nast (uno dei più importanti del mondo, che pubblica testate illustri tra cui soprattutto Vanity Fair e il New Yorker) ha deciso tagli e ristrutturazioni, affidando il comando di quasi tutte le riviste del gruppo alla leggendaria direttrice di Vogue America Anna Wintour (il New Yorker, che va bene, fa eccezione). Ristrutturazioni inevitabili data la crisi generale, ma che stanno facendo perdere molta identità e autonomia alle figure tra direttrici e celebrities che guidano le edizioni nazionali.
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