domenica 20 Ottobre 2024
Da pochi mesi il New York Times ha introdotto un nuovo algoritmo che gestisce la sua homepage, creando una distribuzione personalizzata degli articoli per ciascun lettore, così da spingerlo a rimanere più tempo possibile sul sito offrendogli solo i contenuti che dovrebbero interessargli. Il New York Times produce 250 articoli al giorno ma la homepage ne può ospitare solo 70.
Il nuovo algoritmo è stato realizzato da un gruppo di ingegneri informatici in collaborazione con la redazione, con l’idea di creare dei parametri che permettessero di valorizzare l’offerta del giornale.
All’inizio l’algoritmo analizza tutti gli articoli che possono apparire in una sezione della homepage. Per determinare poi quali articoli appariranno nella sezione e in quale ordine, stila una classifica sulla base di parametri personalizzati oppure generali, come l’importanza editoriale attribuita loro dalla redazione. Per dare priorità alle storie che la redazione considera significative, a ogni articolo è associato un valore di importanza editoriale, basato su un punteggio dato all’articolo dai redattori stessi. Se quindi un articolo è considerato dalla redazione di grande importanza, è più probabile che venga presentato in homepage anche a prescindere dagli interessi personali dell’utente.
Prima della pubblicazione, la classifica subisce degli aggiustamenti, per creare una homepage dinamica – cioè con contenuti che variano spesso e che interessano all’utente – ma che risponda anche alle priorità decise dal giornale. Uno strumento usato è l’ exposure boosting, che permette alla redazione di fissare in cima alla classifica un articolo, che gradualmente scenderà di posizione, secondo dei tempi ben definiti dalla stessa redazione. Contemporaneamente, dei filtri automatici sostituiscono gli articoli che un utente ha già letto, oppure che ha già avuto davanti più volte ma continua a non aprire, con altri nuovi.
Ogni articolo deve comunque apparire un numero minimo di volte sulle homepage dei lettori prima di essere gestito dall’algoritmo, in modo che i suoi risultati di interesse da parte dei lettori siano basati su sufficienti visualizzazioni.
Il nuovo algoritmo è utile agli editori del New York Times anche per la copertura di grandi eventi e di breaking news, perché permette di generare automaticamente un set variabile di notizie secondarie di approfondimento, per garantire ai lettori una maggiore copertura.
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