domenica 23 Gennaio 2022
Nelle settimane scorse sui giornali si è parlato di una tensione tra la piattaforma di video DAZN, le reti televisive, le associazioni di pubblicitari, intorno ai sistemi di rilevazione degli abbonati e degli spettatori: che è un tema delicatissimo, perché l’omogeneità dei dati è quello su cui si basa la concorrenza nell’ottenere investimenti pubblicitari. Venerdì l’Autorità garante per le comunicazioni ha detto la sua, indirizzando appunto tutti i coinvolti verso scelte che definiscano più esattamente la raccolta degli “indici di ascolto”. La decisione, secondo il Sole 24 Ore, potrebbe avere delle ricadute anche sull’arenato piano di rendere più coerenti tra loro i dati delle reti televisive, dei siti web e dei giornali, di cui parlammo un anno e mezzo fa, e che è diventato necessario da quando questi tre tipi di “contenitori di pubblicità” sconfinano ognuno nel campo degli altri (le tv sono sul web, i giornali anche, i siti web producono video, eccetera).
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