domenica 17 Ottobre 2021
Abbiamo parlato in più occasioni delle preoccupazioni intorno al futuro dei giornali locali, in Italia e all’estero. La questione è particolarmente grave negli Stati Uniti, dove si stima che abbiano chiuso 1.800 giornali locali tra il 2004 e il 2018: 6AM City è un’azienda editoriale nata nel 2016 che fa newsletter cittadine con cadenza quotidiana e che vuole occupare questo vuoto d’informazione locale: non è una cosa nuova (il Post ha inaugurato quest’anno una newsletter settimanale dedicata a Milano), ma nelle ultime settimane se n’è tornato a parlare per la conferma che il progetto starebbe andando molto bene e si espanderà da 8 a 24 città. Qualche mese fa anche il sito Axios, che offre un servizio molto simile con Axios Local, aveva annunciato l’aumento delle città coperte dalle newsletter, da 6 a 14.
I due modelli sono simili ed entrambi gratuiti, ma quello di 6AM è probabilmente più interessante perché è partito da zero come newsletter di una città, Greenville in South Carolina, e poi ha visto opportunità maggiori (mentre Axios Local è nato come parte di un’azienda più grande). Le newsletter arrivano ogni giorno alle 6 del mattino e sono pensate per essere lette in 5 minuti (qui un esempio): in testa c’è un piccolo approfondimento di giornata, poi un’agenda con eventi e cose da fare in città, notizie sul meteo, questioni cittadine, aneddoti sulla storia della città. Sono insomma molto pratiche e non coprono per scelta temi politici o delittuosi, quelli che noi faremmo rientrare nella categoria della “cronaca nera”. Uno dei due fondatori di 6AM, Ryan Heafy, ha spiegato di aver capito che i due argomenti non interessavano al pubblico, anche grazie a molti riscontri dei lettori, e ha fatto un esempio efficace: «Se Joe Biden venisse in città, non diremmo: “andate al comizio di Joe Biden”. Diremmo: “ecco che effetti avrà sul traffico”». Negli ultimi dati disponibili le prime otto città coperte da 6AM avevano in tutto 450mila iscritti.
Essendo un servizio gratuito, 6AM si sostiene soprattutto con la pubblicità, ma ha anche un negozio online in cui vende oggetti e indumenti con loghi e simboli delle città. I costi sono contenuti e la conoscenza approfondita del modello di una città ha permesso di replicarlo su larga scala in molte altre: a ogni newsletter lavorano due giornalisti, che a turno si occupano della stesura della newsletter e di alimentare il rapporto con la comunità di lettori, soprattutto attraverso i social network.
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