domenica 13 Marzo 2022
I rischi – enormi – di lavorare all’informazione in tempo di guerra avendo in mente chi sono gli aggressori e chi le vittime, in una serie di considerazioni del direttore del Post .
” E proprio per questo bisogna mantenere lo stesso rigore per ogni informazione che si diffonde, per ogni versione a cui si dà credito, per essere inattaccabili sul piano dei fatti e del loro racconto, ed evitare che possa succedere quello che dicevo all’inizio: perché la confusione è grande, perché la propaganda non la fanno solo gli aggressori ma anche gli aggrediti, perché anche una guerra d’aggressione non finisca nel frullatore delle “verità alternative”, e soprattutto per non dare alibi o risorse di credibilità agli aggressori”
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