domenica 3 Aprile 2022

La nuova app del Financial Times

È stata introdotta questa settimana ed è interessante, prima ancora che per le ragioni dette nel Prologo, come ulteriore esperimento per ottenere abbonati che abbiano disponibilità a pagare più ridotte o più incerte – o curiosità più occasionali – rispetto a quelle richieste dai costosi abbonamenti ordinari. Ne avevamo già parlato : i giornali studiano formule che coinvolgano chi voglia pagare meno, per ottenere ulteriori ricavi e per avvicinare a sé utenti registrati che potenzialmente possano diventare fonti di ricavo maggiore, ma hanno bisogno di non fare entrare queste offerte in concorrenza con quelle più costose (da noi Repubblica sta dispiegando grandi creatività, e questa settimana ha proposto un’altra combinazione ).

La questione riguarda in modo particolare giornali come il Financial Times – quotidiano londinese di argomenti economici e finanziari, e che ha attenzioni e rilevanza mondiali – che finora ha beneficiato della possibilità e interesse dei suoi lettori a pagare quote di abbonamento cospicue per i suoi contenuti molto competitivi, ma che per sua natura fatica invece ad avvicinare lettori dagli interessi e dalle disponibilità economiche più comuni. L’app FT Edit è stata pensata appunto per chi non abbia bisogno dei contenuti più specialistici del giornale o non voglia pagare 39 euro al mese di abbonamento, e offre una selezione di 8 articoli più “generalisti” al giorno per circa 5 euro al mese (dopo un mese gratis e sei mesi a 99 centesimi).

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