domenica 14 Aprile 2024
NPR è uno storico e popolare network radiofonico americano, gestito da un’azienda non profit e costituito nel 1971 dal Congresso degli Stati Uniti: viene abitualmente chiamato “la radio pubblica statunitense”, ha una storia particolarissima, e la sua produzione di contenuti giornalistici si è molto allargata al web, in questi anni, e quindi la definizione di “radio” è diventata riduttiva.
Questa settimana è stata protagonista di una animata e delicata discussione interna, che è interessante innanzitutto come esempio della cosa detta nel prologo: l’informazione e discussione pubblica sulle vicende del giornalismo e dei giornali. Quello che infatti è successo è che un giornalista di NPR ha pubblicato su un altro sito delle considerazioni critiche su NPR stessa, che i dirigenti di NPR gli hanno risposto, che NPR ha raccontato la vicenda riportando le diverse posizioni.
Ma la discussione è rilevante soprattutto per il suo contenuto: Uri Berliner ha infatti accusato l’azienda di avere fatto un tale investimento sulla “diversità” nelle redazioni e sul riequilibrio a favore delle minoranze – priorità che in questi anni si sono date tutte le maggiori aziende giornalistiche americane – da avere omologato ulteriormente le “opinioni” all’interno delle redazioni stesse. Il suo articolo è intitolato “Sono a NPR da 25 anni, ecco come abbiamo perso la fiducia dell’America”. La maggiore diversità umana – benvenuta e preziosa, dice Berliner – ha limitato la diversità di idee, e oggi dentro NPR è difficilissimo trovare qualcuno con simpatie conservatrici o verso il partito Repubblicano. NPR (come altre grandi testate giornalistiche nazionali) è accusata da sempre dalle destre di essere partigiana e vicina ai Democratici, e l’intervento di Berliner – che aveva avuto la premura di premettere che lui stesso è un esempio delle idee e formazioni prevalenti all’interno di NPR – è stato molto ripreso strumentalmente dai maggiori critici del network.
Edith Chapin, a capo delle news, ha respinto le accuse di Berliner e ha rivendicato l’importanza del lavoro di riequilibrio di questi anni. Altri commentatori hanno obiettato che a diminuire la quota di persone vicine al partito Repubblicano tra i giornalisti e gli ascoltatori di NPR non sarebbe stato uno spostamento verso posizioni più progressiste di NPR ma uno spostamento verso posizioni più reazionarie e trumpiane del partito Repubblicano.
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