domenica 16 Marzo 2025
L’episodio di questa settimana al Washington Post – travolto da cinque mesi dalle nuove ingerenze nel giornale del suo editore Jeff Bezos – sono state le dimissioni di una sua “columnist” (ovvero l’autrice di articoli di opinione) dopo che un suo commento sull’ultima di queste ingerenze di Bezos era stato rifiutato da parte del capo dell’azienda, il CEO Will Lewis.
Due settimane fa Bezos aveva promulgato una nuova “linea” per la sezione delle opinioni del giornale: tra i molti dissensi c’era stato quello di Ruth Marcus, al giornale da più di quarant’anni, già vicedirettrice della sezione stessa, e ora autrice fissa, la quale la settimana scorsa ha scritto un articolo di dissenso (molto prudente e rispettoso, spiega lei) che appunto non è stato pubblicato per intervento di Lewis. Marcus si è quindi dimessa e ha spiegato la storia di questi anni di rapporto con Bezos in un articolo sul New Yorker, che descrive l’evoluzione da un grande rispetto per l’autonomia del giornale a una presenza e una censura divenute a suo dire inaccettabili.
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