domenica 6 Novembre 2022
Le agitazioni a Repubblica di cui scrivemmo la settimana scorsa si sono un po’ sospese negli ultimi giorni, ma non senza complicazioni ancora incombenti. Allo sciopero di sabato è seguito uno “sciopero delle firme” di quattro giorni da parte dei giornalisti preoccupati per le prospettive del giornale, la cui efficacia è stata però attenuata dal gran numero di collaboratori esterni (oltre che i vicedirettori come Carlo Bonini) che non vi hanno partecipato: la prima pagina in particolare è stata composta in quei giorni in modo da mostrare quasi solo articoli di questi ultimi e quindi firmati (persino con un’inusuale promozione della rubrica quotidiana di Michele Serra) rendendo assai poco visibile lo sciopero. Questo ha generato delle irritazioni tra alcuni giornalisti, che hanno peggiorato l’aria che tira.
Alla fine lo sciopero è stato interrotto dopo un “chiarimento” con la direzione di cui ha riferito più estesamente il sito Professione Reporter , e una correzione del direttore all’intervista che aveva offeso la redazione: passaggi che però hanno soltanto riportato le cose alla situazione di difficoltà di vendite del quotidiano e di poco chiare visioni sul futuro, e con un carico di diffidenza aumentato dalla crisi dei giorni passati. Intanto la redazione ha eletto un nuovo Cdr .
(tra le inadeguatezze anche tecnologiche di Repubblica ci sono una serie di problemi con gli abbonati al sito: questa settimana se ne sono persino lamentate pubblicamente due giornaliste di Repubblica)
Charlie è la newsletter del Post sui giornali e sull'informazione, puoi riceverla gratuitamente ogni domenica mattina iscrivendoti qui.