domenica 16 Gennaio 2022
HuffPost, che non si può più chiamare “edizione italiana” del noto sito di news americano da che è diventato una testata autonoma di proprietà intera del gruppo GEDI, ha annunciato cambiamenti a partire da mercoledì prossimo sia per l’organizzazione del sito che per il suo modello di business. Quest’ultima cosa, che anticipammo allora, è molto interessante perché HuffPost – che è diretto da Mattia Feltri – era rimasto uno dei pochissimi siti di news maggiori a non fare ricorso a un contributo dei lettori, nella forma di abbonamenti, paywall o simili. Condizione diventata insostenibile col declino drammatico dei ricavi pubblicitari da parte dei giornali digitali.
“Tutta questa qualità ha un valore. Ed è giusto e normale che questo valore in qualche modo venga riconosciuto. Per i contenuti originali infatti sarà necessario sottoscrivere un abbonamento. Ci saranno diversi articoli e blog che potranno continuare a essere letti gratuitamente ma la parte più pregiata della nostra produzione passerà a pagamento. Questa è una vera rivoluzione per un giornale che è sempre stato free ma è anche una scelta ineluttabile per come sta evolvendo il mercato editoriale”.
Contemporaneamente, anche HuffPost sarà indirizzato verso una maggiore attrattiva per gli inserzionisti pubblicitari attraverso la costruzione di sezioni “verticali”, come GEDI sta facendo da alcuni mesi con le redazioni di Stampa e Repubblica, in grande collaborazione con la propria concessionaria di pubblicità nel lavoro sui cosiddetti “hub”.
“Continueremo poi con l’idea – fortunata e apprezzata dai lettori – di “verticalizzare” l’informazione e cioè mettere in piedi sezioni del sito che trattano un particolare argomento in profondità e in tutti i suoi aspetti”.
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