domenica 28 Febbraio 2021
Il New York Times ha pubblicato un articolo sul giornalismo che si occupa di Moda, interessante per la storia puntuale che racconta ma soprattutto per la scelta rara di indicare ai lettori le anomalie di quel settore dell’informazione: soprattutto nella confusione di rapporti privati e professionali tra i giornalisti e la aziende della Moda, e nelle questioni etiche che ci sarebbero in qualunque altro contesto. La storia è quella della casa “regalata” a un famoso giornalista americano dall’ex dirigenza del brand Manolo Blahnik, e delle liti giudiziarie successive, e di come questo evidenzi un sistema di regali e favori proprio di tutto il settore.
“Come scrive il New York Times, la vicenda non è solo l’ultimo aneddoto sui «problemi del mescolare lavoro e amicizia» ma «fa luce su un comportamento endemico da tempo nel mondo della moda, in cui regali, favori e influenza sono la moneta di scambio». Spesso si tratta di piccoli omaggi o favori: una borsa regalata a un giornalista famoso nella speranza che venga fotografato mentre la indossa, con un ritorno pubblicitario più o meno involontario per il marchio. Oppure l’invito a una sfilata dall’altra parte dell’Oceano, con volo in prima classe e pernottamento in hotel di lusso in cambio di un’intervista che altrimenti non ci sarebbe stata”.
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