domenica 22 Settembre 2024
Nel mondo della grande editoria giornalistica internazionale la notizia che ha avuto più attenzioni questa settimana è stata la trattativa di vendita dell’ Observer da parte dell’azienda che lo possiede, il Guardian Media Group, che si chiama così perché la sua proprietà maggiore è il quotidiano londinese Guardian, una delle testate più importanti del Regno Unito e del mondo. L’ Observer è invece un settimanale, che è di fatto l’edizione domenicale del Guardian: i maggiori quotidiani britannici non escono la domenica, pubblicando invece una “sister paper”, di articoli spesso più lunghi e meno legati all’attualità immediata. L’ Observer ha quasi 250 anni ed è stato comprato dal gruppo del Guardian nel 1993.
L’ipotesi di vendita è legata al momento di preoccupazione per i bilanci del Guardian, che sono stati comunicati questa settimana dopo alcune anticipazioni già uscite. I ricavi sono calati del 2,5% per “un rallentamento del mercato pubblicitario e maggiori costi strutturali di stampa”. I ricavi pubblicitari sono diminuiti del 13% rispetto all’anno precedente. L’ Observer non è una proprietà di grandi prospettive per le priorità digitali dell’azienda, e ha costi sensibili come ogni prodotto cartaceo.
L’acquirente interessato all’ Observer è il gruppo Tortoise Media, una startup ambiziosa che produce un sito di news, newsletter, podcast e altri prodotti giornalistici, e il cui più noto fondatore è James Harding, ex direttore di BBC News e del Times (l’altro è Matthew Barzun, imprenditore digitale ed ex ambasciatore statunitense nel Regno Unito). A proposito dell’eventuale acquisto, Tortoise Media ha ipotizzato un investimento di 25 milioni di sterline nei prossimi cinque anni del giornale.
Già nel 2009 il Guardian Media Group aveva ipotizzato e poi accantonato la chiusura dell’ Observer.
Charlie è la newsletter del Post sui giornali e sull'informazione, puoi riceverla gratuitamente ogni domenica mattina iscrivendoti qui.