domenica 27 Dicembre 2020
L’imbarazzante – per il New York Times – “caso Caliphate” sta avendo ancora sviluppi malgrado l’inaudita ammissione di colpa da parte del giornale sulle insufficienti verifiche fatte sul podcast di Rukmini Callimachi basato in gran parte sulle dichiarazioni inventate di un presunto membro dell’ISIS. Un articolo sul sito di NPR – la radio pubblica statunitense – ha accusato i responsabili del popolarissimo podcast del New York Times, The Daily(celebrato come uno dei più grandi successi giornalistici di questi anni) di avere cercato un’attenuazione delle responsabilità del giornale e una “riduzione del danno” (anche intimidendo altri giornalisti), e la direzione del New York Times di avere affidato loro la divulgazione del problema malgrado fossero noti i loro coinvolgimenti personali con la produzione di Caliphate. Intanto Erik Wemple ha raccontato sul Washington Post come l’autocritica del New York Times non abbia soddisfatto molti nella redazione del giornale, che hanno accusato la direzione di avere trascurato elementi di dubbio sul podcast che erano già emersi al tempo della sua produzione.
(sullo sfondo c’è il famigerato precedente del “caso Jayson Blair” del 2003, ovvero la rivelazione di una serie di plagi e invenzioni da parte di un giornalista del New York Timesche fu allora uno scandalo inaudito)
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