domenica 1 Dicembre 2024

Il garante ha da ridire

Il garante per la privacy ha pubblicato una comunicazione allarmata sui rischi dell’accordo annunciato due mesi fa tra il gruppo GEDI e la società OpenAI che si occupa di intelligenza artificiale. Secondo il garante dare a OpenAI l’accesso e la libertà di utilizzo dei contenuti delle testate di GEDI (Repubblica Stampa sono le due principali) – come GEDI intende fare in cambio di un compenso economico – “potrebbe verosimilmente violare le disposizioni di cui agli artt. 9, 10, 13, 14 e del Capo III del Regolamento”. GEDI ha risposto che i contenuti oggetto dell’accordo sono contenuti giornalistici pubblici e la loro cessione non implicherebbe ulteriori rivelazioni di dati sensibili.
La questione è un elemento di un dibattito internazionale che – tra molte sfumature – ha finora opposto due scelte diverse da parte delle aziende giornalistiche: quelle che hanno accolto le offerte economiche e di promozione da parte di OpenAI per cedere i propri contenuti e quelle che hanno scelto finora di opporsi, anche molto vivacemente (il New York Times ha una grossa causa in corso con OpenAI a proposito dell’utilizzo non autorizzato dei suoi contenuti).

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