domenica 3 Novembre 2024

Il filtro ENI

Le assidue attenzioni che i maggiori quotidiani hanno nei confronti dell’azienda ENI – ovvero uno degli inserzionisti pubblicitari che più contribuiscono alle entrate dei quotidiani in questione – si risolvono abitualmente in frequenti accoglienze di comunicati promozionali di ENI nella pagine dell’Economia, in adesione alla propaganda di greenwashing dell’azienda e in rinuncia a occuparsi delle vicende internazionali che mettono in cattiva luce alcune più discutibili attività di ENI (una legittima impresa che fornisce energia, ricordiamolo, per quanto di dimensioni e poteri eccezionali). Queste sostanziose omissioni hanno preso una scala maggiore del solito questa settimana, quando ENI è entrata tra i protagonisti della notizia più grossa raccontata dai quotidiani: le attività presunte illecite di “spionaggio” dell’azienda Equalize, accusata di compravendita di dati e informazioni ottenuti illegalmente con violazione di database di diverso genere. Nell’inchiesta relativa uno degli indagati è il capo degli uffici legali di ENI, e diverse intercettazioni alludono a rapporti tra ENI e Equalize sui quali i magistrati avrebbero sospetti di illegalità.
Tutte accuse da dimostrare, naturalmente, e ancora piuttosto fumose: ma giornalisticamente rilevanti in quanto ipotesi di accusa.

Questo ruolo di ENI nella notizia è stato però molto nascosto, o persino taciuto, all’interno degli articoli che all’inchiesta hanno dedicato i quotidiani nazionali più importanti (per il Corriere della Sera ne ha scritto martedì Luigi Ferrarella, ma il suo pezzo è rimasto solo sul sito: il quotidiano lo stesso giorno e i successivi ospitava una pagina pubblicitaria di ENI): riferendo che le aziende coinvolte sarebbero molte o dando maggior rilievo alle comunicazioni difensive di ENI, per esempio. I quotidiani che più ne stanno riferendo – dando pure l’impressione di sbilanciamenti in senso opposto e di avere in questo senso individuato una possibile opportunità – sono Domani e il Fatto, che già in passato avevano ospitato altri articoli meno graditi per ENI, e a cui ENI pare avere sottratto gli investimenti pubblicitari che destina a molte altre testate.

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