domenica 18 Febbraio 2024
La crisi interna a Repubblica questa settimana ha riguardato un’intervista al cantante Ghali che il direttore Maurizio Molinari avrebbe rinunciato a pubblicare. Secondo il Fatto, primo a raccontare la storia, in prima pagina martedì – e che in queste settimane dedica più pagine al giorno ad attacchi a Repubblica su fronti diversi -, Molinari sarebbe stato insoddisfatto delle posizioni di Ghali in difesa della popolazione di Gaza (espresse anche sul palco del festival di Sanremo, con irritazione dell’ambasciata israeliana, per cui la direzione di Repubblica ha frequenti premure) e avrebbe chiesto che Ghali aggiungesse alle sue risposte qualcosa sulle stragi di Hamas del 7 ottobre, senza ottenerlo. E avrebbe quindi “censurato” l’intervista.
All’articolo del Fatto ha reagito il Comitato di redazione di Repubblica, già martedì mattina, e non in difesa del direttore:
“Interpretando il comune sentire largamente diffuso tra le colleghe e i colleghi di Repubblica, non possiamo che contestare la mancata pubblicazione dell’intervista a Ghali, fermata dal direttore quando era già in pagina. Non neghiamo il fatto che il direttore possa intervenire e decidere che vada aggiunta una domanda. Le domande si fanno tutte, soprattutto le più scomode. Ma diritto e dovere del giornalista è riportare le cose come stanno. I nostri interlocutori hanno il dovere di rispondere, ma anche il diritto di non prendere una posizione se lo ritengono, assumendosene le responsabilità. Ma quello che non si può fare è non pubblicare un’intervista (dove tra l’altro si parlava di pace) perché non ci piace il suo contenuto, buttando il lavoro delle colleghe e dei colleghi e umiliandone la professionalità […] Purtroppo non è la prima volta che siamo costretti a intervenire su casi di questo tipo. Repubblica è di chi la fa, è un prodotto collettivo come ogni giornale ma un po’ più di tutti gli altri, non uno strumento che risponde alle sensibilità di un’unica persona”.
Ma nel frattempo ha reagito anche il direttore Molinari, decidendo di pubblicare l’intervista a Ghali sul sito del giornale, con una risposta all’articolo del Fatto:
“In merito a quanto pubblicato oggi dal Fatto Quotidiano, la direzione di Repubblica precisa che non è stata mai fatta alcuna censura contro il cantante Ghali, gli è stato invece chiesto di rispondere a una domanda sulle polemiche seguite al suo primo intervento a Sanremo in merito al mancato riferimento al 7 ottobre e lui ha scelto di non farlo. Pubblichiamo sul nostro sito l’intervista in questione che aspetta la sua risposta su questo tema perché il dialogo fra prospettive diverse arricchisce tutti. Di seguito il testo dell’intervista a Ghali, ancora in attesa di una risposta sul 7 ottobre”.
E in coda all’intervista, di nuovo:
“Quanto all’intervista, era stato chiesto di integrarla con una risposta sul 7 ottobre, richiesta fatta da uno dei nostri inviati con un messaggio whatsapp mandato all’entourage dell’artista all’1.16 di venerdì 9 febbraio, messaggio che non ha mai ricevuto risposta e nel quale si ribadiva l’intenzione del giornale a pubblicare l’intervista non appena Ghali avesse fornito una risposta, naturalmente quella che riteneva di dover dare. Quella risposta non è mai arrivata”.
Charlie è la newsletter del Post sui giornali e sull'informazione, puoi riceverla gratuitamente ogni domenica mattina iscrivendoti qui.