domenica 15 Ottobre 2023
Sono stati pubblicati i dati ADS di diffusione dei quotidiani nel mese di agosto 2023. Ricordiamo che la “diffusione” è un dato (fornito dalle testate e verificato a campione da ADS) che aggrega le copie dei giornali che raggiungono i lettori in modi molto diversi, grossomodo divisibili in queste categorie:
– copie pagate, o scontate, o gratuite;
– copie in abbonamento, o in vendita singola;
– copie cartacee, o digitali;
– copie acquistate da singoli lettori, o da “terzi” (aziende, istituzioni, organizzazioni) in quantità maggiori.
Il totale di questi numeri di diversa natura dà una cifra complessiva di valore un po’ grossolano, che è quella usata nei pratici e chiari schemi di sintesi che pubblica il giornale specializzato Prima Comunicazione, e che trovate qui. Ad agosto gli andamenti rispetto al mese precedente sono stati alterni, con qualche aumento superiore al 2% (Avvenire, Messaggero, Verità e Libero). Se guardiamo i già più indicativi confronti con l’anno precedente, trascurando gli sportivi che hanno sempre alti e bassi, tutti i quotidiani perdono tra il 5% e il 12% delle copie. Le eccezioni questo mese sono Repubblica, che da alcuni mesi ha aggiunto al conteggio una quota cospicua di copie digitali gratuite o scontatissime, e Avvenire , che ha frequenti discontinuità di andamento legate alla sua grande dipendenza dalla propria anomala distribuzione.
Ma se invece, come facciamo ogni mese, consideriamo un altro dato che è più significativo e più paragonabile rispetto alla generica “diffusione” (che abbiamo descritto qui sopra e in cui entra un po’ di tutto), i risultati sono diversi: li si ottengono sottraendo da questi numeri quelli delle copie distribuite gratuitamente oppure a un prezzo scontato oltre il 70% e quelle acquistate da “terzi” (aziende, istituzioni, alberghi, eccetera), per avere così un risultato meno “dopato” e più indicativo della scelta attiva dei singoli lettori di acquistare e di pagare il giornale, cartaceo o digitale (ma questi dati comprendono sempre le copie acquistate insieme ai quotidiani locali con cui alcune testate nazionali fanno accordi, e che ADS non indica come distinte). Si ottengono quindi questi numeri (tra parentesi la differenza rispetto a un anno fa):
Corriere della Sera 179.894 (-6%)
Repubblica 101.585 (-14%)
Stampa 72.558 (-12%)
Resto del Carlino 57.575 (-12%)
Sole 24 Ore 55.269 (-8%)
Messaggero 51.439 (-10%)
Fatto 42.776 (-10%)
Nazione 38.374 (-12%)
Gazzettino 35.160 (-8%)
Dolomiten 28.441 (-7%)
Giornale 28.348 (-12%)
Messaggero Veneto 26.499 (-7%)
Verità 25.530 (-18%)
Altri giornali nazionali:
Libero 23.421 (+5%)
Avvenire 14.882 (-8%)
Manifesto 12.833 (-5%)
ItaliaOggi 8.879 (-16%)
(il Foglio e Domani non sono certificati da ADS).
Rispetto al calo grossomodo medio del 10% anno su anno delle copie effettivamente “vendute”, cartacee e digitali (queste ultime in abbonamento), a cui siamo abituati, questo mese continua ad andare meglio solo il Corriere della Sera, pur superando il 6% di perdite per la seconda volta quest’anno. Mentre hanno declini maggiori ancora Repubblica e Verità e diverse testate raggiungono il -12%. Continua il recupero di Libero che si sta riprendendo dei lettori che aveva perso a favore della Verità durante le proprie campagne contro i novax.
Quanto ai soli abbonamenti digitali, l’ordine delle testate è questo (sono esclusi gli abbonamenti venduti a meno del 30% del prezzo ufficiale, che per molte testate raggiungono numeri equivalenti o persino maggiori).
Corriere della Sera 43.172
Repubblica 26.389
Sole 24 Ore 22.391
Fatto 19.329
Stampa 8.798
Manifesto 6.382
Gazzettino 6.061
Rimane molto esigua la quota di abbonamenti digitali non scontati per alcune testate nazionali (soprattutto quelle con un pubblico più anziano) in un tempo in cui quella è la direzione più promettente per la sostenibilità di molti giornali: 1.723 abbonamenti digitali (pagati almeno il 30%) per Avvenire , 1.380 per il Giornale, 1.361 per la Verità, 1.462 per Libero , 2.416 per la Gazzetta dello Sport (che però ne ha più di 10mila a meno del 30% del prezzo). I tre quotidiani Monrif (Giorno, Resto del Carlino, Nazione) ne dichiarano complessivamente 2.064.
Tornando alle vendite individuali complessive – carta e digitale – tra i quotidiani locali le perdite maggiori rispetto a un anno fa sono ancora dell’ Arena (-16%), del Giornale di Vicenza (-17%) e del Centro (-18%).
(Avvenire, Manifesto, Libero, Dolomiten e ItaliaOggi sono tra i quotidiani che ricevono contributi pubblici diretti, che costituiscono naturalmente un vantaggio rispetto alle altre testate concorrenti)
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