domenica 13 Novembre 2022
Sono stati pubblicati martedì scorso i dati ADS di diffusione dei quotidiani nel mese di settembre. Ricordiamo che la “diffusione” è un dato (fornito dalle testate e verificato a campione da ADS) che aggrega le copie dei giornali che raggiungono i lettori in modi molto diversi, grossomodo divisibili in queste categorie:
– copie pagate, o scontate, o gratuite;
– copie in abbonamento, o in vendita singola;
– copie cartacee, o digitali;
– copie acquistate da singoli lettori, o da “terzi” (aziende, istituzioni, organizzazioni) in quantità maggiori.
Il totale di queste copie dà una cifra complessiva, che è quella usata nei pratici e chiari schemi di sintesi che pubblica il giornale specializzato Prima Comunicazione , e che trovate qui , da cui si vedono, rispetto al mese di agosto, cali di diffusione per quasi tutti: le eccezioni sono ancora il Corriere della Sera , poi la Stampa e soprattutto Avvenire (e il Sole 24 Ore con un dato pressoché immutato). I cali maggiori, sportivi a parte, riguardano Messaggero , Nazione e Resto del Carlino .
Se guardiamo sulle stesse tabelle invece i più indicativi confronti con l’anno precedente, a cavarsela bene sono il Corriere della Sera e il Fatto , e ancora la Verità . Mentre Repubblica perde il 13% e la Stampa il 9%: la Nazione e il Giornale sono gli altri che vanno peggio, perdendo il 10%. Il Corriere non è mai stato tanto vicino a dichiarare il doppio di copie di Repubblica . Ma ci sono delle spiegazioni di questi rari “successi” che spieghiamo sotto.
Come facciamo ogni mese, consideriamo però un altro dato che è più indicativo rispetto alla generica “diffusione” che abbiamo descritto qui sopra: lo si ottiene sottraendo da questi numeri quelli delle copie gratuite o scontate oltre il 70% e quelle acquistate da “terzi” (aziende, istituzioni, alberghi, eccetera), per avere così un risultato meno “dopato” e relativo alla scelta attiva dei singoli lettori di acquistare e pagare il giornale. Si ottengono quindi questi numeri (tra parentesi la differenza rispetto a un anno fa ):
Corriere della Sera 188.598 (-1%)
Repubblica 116.198 (-17%)
Stampa 81.876 (-10%)
Resto del Carlino 62.294 (-8%)
Sole 24 Ore 60.108 (-10%)
Messaggero 53.618 (-11%)
Fatto 45.900 (-8%)
Nazione 41.099 (-12%)
Gazzettino 37.615 (-8%)
Giornale 31.507 (-12%)
Verità 29.259 (+2%)
Altri giornali nazionali:
Libero 21.655 (-1%)
Avvenire 16.572 (-5%)
Manifesto 13.680 (+1%)
ItaliaOggi 9.165 (-7%)
(il Foglio e Domani non sono certificati da ADS).
La ragione per cui in questa lettura anche il Corriere è in perdita e il suo vantaggio su Repubblica appena un po’ meno spettacolare – è che rispetto a un anno fa ha aggiunto più di 10mila copie alla colonna delle “copie digitali vendute a meno del 30%” del loro prezzo – copie che qui non conteggiamo -, dato legato alla grande campagna di sconti e offerte sui propri abbonamenti digitali. Lo stesso vale per il Fatto , che ne ha aggiunte quasi 5mila, e anche la crescita della Verità si è quasi arrestata: quella del dato di diffusione complessivo include infatti circa 3mila copie ugualmente scontatissime. La competizione tra i tre quotidiani del centrodestra, dopo molte sovversioni negli ultimi due anni, vede il Giornale avanti ma con un vantaggio assai assottigliato sulla Verità , e Libero staccato ma in piccola attenuazione del declino.
Tra i quotidiani locali le perdite maggiori sono quelle della Nazione e del Piccolo (-12%) e del Tirreno e del Messaggero (-11%), ma nessuno va meglio di una perdita del 7% rispetto a un anno fa.
( Avvenire, Manifesto, Libero e ItaliaOggi sono tra i quotidiani che ricevono contributi pubblici diretti)
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