domenica 18 Settembre 2022
Sono stati pubblicati lunedì scorso i dati ADS di diffusione dei quotidiani nel mese di luglio. Ricordiamo che la “diffusione” è un dato (fornito dalle testate e verificato a campione da ADS) che aggrega le copie dei giornali che raggiungono i lettori in modi molto diversi, grossomodo divisibili in queste categorie:
– copie pagate, o scontate, o gratuite;
– copie in abbonamento, o in vendita singola;
– copie cartacee, o digitali;
– copie acquistate da singoli lettori, o da “terzi” (aziende, istituzioni, organizzazioni) in quantità maggiori.
Il totale di queste copie dà una cifra complessiva, che è quella usata nei pratici e chiari schemi di sintesi che pubblica il giornale specializzato Prima Comunicazione , e che trovate qui , da cui si vedono, rispetto al mese scorso, recuperi di copie sensibili per tutte le testate (maggiori per Repubblica e Fatto ): che in parte si spiegano con l’attenzione dei lettori per gli sviluppi della politica e per l’agonia e caduta del governo durante il mese di luglio.
Se guardiamo invece i più indicativi e severi confronti con l’anno precedente i declini riguardano ancora una volta tutti eccetto la Verità (che nei mesi scorsi aveva perso copie ma continua ad avere numeri molto maggiori di un anno prima; la sua crescita maggiore era avvenuta tra agosto e ottobre 2021) e il Corriere della Sera che ottiene un piccolo ma apprezzabile aumento*: si notano però soprattutto ancora il calo del 14% delle copie di Repubblica, dell’11% della Stampa (i due quotidiani maggiori del gruppo GEDI) e del 16% del Giornale .
(*nota di metodo: ADS registra una prima stima da parte dei quotidiani, e poi un dato successivo “contabile” che può avere piccoli assestamenti: è la ragione per cui i dati del 2021 che vedete nelle tabelle di Prima Comunicazione non sono gli stessi che erano stati pubblicati un anno fa , e per cui appunto il Corriere mostra un aumento, confrontando il contabile del 2021 – e non la stima – con la stima del 2022)
Come facciamo ogni mese, consideriamo invece un altro dato più indicativo della generica “diffusione” che abbiamo descritto qui sopra: lo si ottiene sottraendo da questi numeri quelli delle copie gratuite o scontate oltre il 70% e quelle acquistate da “terzi” (aziende, istituzioni, alberghi, eccetera), per avere così un risultato relativo alla scelta attiva dei singoli lettori di acquistare e pagare il giornale. Si ottengono quindi questi numeri (tra parentesi la differenza rispetto a un anno fa ):
Corriere della Sera 191.964 (-4,9%)
Repubblica 119.499 (-21%)
Stampa 82.765 (-13%)
Resto del Carlino 66.111 (-9%)
Sole 24 Ore 61.951 (-12%)
Messaggero 55.565 (-9%)
Fatto 47.768 (-9%)
Nazione 43.875 (-11%)
Gazzettino 38.408 (-9%)
Giornale 31.386 (-18%)
Verità 30.038 (+18%)
Rispetto al mese passato recuperano tutti una discreta quota di copie, soprattutto Corriere e Repubblica , con l’eccezione di Avvenire che ne perde.
Altri giornali nazionali:
Libero 21.826 (-8%)
Avvenire 16.344 (-6%)
Manifesto 12.742 (-3%)
ItaliaOggi 9.209 (-17%)
(il Foglio e Domani non sono certificati da ADS).
( Avvenire, Manifesto, Libero e ItaliaOggi sono tra i quotidiani che ricevono contributi pubblici diretti)
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