domenica 14 Aprile 2024
Sono stati pubblicati i dati ADS di diffusione dei quotidiani nel mese di febbraio 2024. Se, come facciamo ogni mese, selezioniamo e aggreghiamo tra le varie voci il dato più significativo e più paragonabile rispetto alla generica “diffusione” totale, i risultati sono quelli che seguono: che non tengono conto delle copie distribuite gratuitamente, di quelle vendute a un prezzo scontato oltre il 70% e di quelle acquistate da “terzi” (aziende, istituzioni, alberghi, eccetera). Il dato è così meno “dopato” e più indicativo della scelta attiva dei singoli lettori di acquistare e di pagare il giornale, cartaceo o digitale (anche se questi dati possono comunque comprendere le copie acquistate insieme ai quotidiani locali con cui alcune testate nazionali fanno accordi, e che ADS non indica come distinte). Più sotto citiamo poi i dati della diffusione totale, quella in cui invece entra tutto. Tra parentesi la differenza rispetto a un anno fa.
Corriere della Sera 167.706 (-5%)
Repubblica 92.802 (-10%)
Stampa 65.806 (-14%)
Sole 24 Ore 54.216 (-8%)
Resto del Carlino 51.954 (-10%)
Messaggero 45.067 (-10%)
Nazione 34.448 (-10%)
Gazzettino 33.608 (-6%)
Fatto 27.245 (-35%)
Dolomiten 27.033 (-7%)
Giornale 26.889 (-5%)
Messaggero Veneto 24.308 (-10%)
Unione Sarda 23.151 (-3%)
Eco di Bergamo 22.136 (-9%)
Verità 21.562 (-19%)
Secolo XIX 20.215 (-15%)
Altri giornali nazionali:
Libero 18.658 (-13%)
Avvenire 15.089 (-5%)
Manifesto 12.947 (+6%)
ItaliaOggi 5.438 (-43%)
(il Foglio e Domani non sono certificati da ADS).
Questo mese i numeri sono stati più stabili del solito rispetto al mese precedente (persino con piccole crescite entro l’1% per alcune testate maggiori mese su mese: quelle sopra sono le variazioni anno su anno). La grossa perdita del Fatto si deve soprattutto a un aumento del prezzo del quotidiano in edicola che ha automaticamente determinato un aumento del numero di abbonamenti digitali con uno sconto “maggiore del 70%” (oltre 24mila), classificati quindi al di fuori di questi numeri (ADS divide in tre categorie gli abbonamenti digitali: quelli di fatto gratuiti, venduti a meno del 10% del prezzo del giornale; quelli “scontatissimi”, tra il 10% e il 30%; quelli ritenuti più sostanzialmente “venduti”, a un prezzo superiore al 30%). È utile ricordare che le offerte scontate sono una strategia che mira appunto a coinvolgere più abbonati per cercare poi di trattenerli quando le offerte scadono e i prezzi degli abbonamenti aumentano.
Continua a perdere molto più di tutti la Verità, mentre cresce ancora il Manifesto.
Ma per dare un’idea dell’apparente inesorabilità dei declini medi, a partire dalle quattro testate maggiori, questi sono i dati di diffusione di febbraio 2024 confrontati con quelli di febbraio 2021, tre anni fa, quando avevamo appena iniziato a raccontarli su questa newsletter:
Corriere della Sera 167.706 (196.212)
Repubblica 92.802 (152.180)
Stampa 65.806 (96.621)
Sole 24 Ore 54.216 (74.662)
Se guardiamo i soli abbonamenti alle edizioni digitali – che dovrebbero essere “la direzione del futuro”, non essendolo ancora del presente – l’ordine delle testate è questo (sono qui esclusi gli abbonamenti venduti a meno del 30% del prezzo ufficiale, che per molte testate raggiungono numeri equivalenti o persino maggiori: il Corriere ne dichiara quasi 40mila, il Sole 24 Ore più di 33mila, il Fatto più di 24mila, come detto sopra). Tra parentesi gli abbonamenti guadagnati o persi questo mese.
Corriere della Sera 46.112 (+1.662)
Repubblica 23.982 (-101)
Sole 24 Ore 23.002 (+119)
Stampa 8.169 (-313)
Manifesto 6.550 (+63)
Fatto 6.434 (-39)
Gazzettino 6.038 (-194)
Tornando alle vendite individuali complessive – carta e digitale – tra gli altri quotidiani locali le perdite maggiori rispetto a un anno fa sono ancora soprattutto del Tirreno (-21%); e poi di nuovo del Giornale di Vicenza (-17%) e dell’ Arena (-17%), entrambi del gruppo Athesis.
Quanto invece al risultato totale della “diffusione”, ricordiamo che è un dato (fornito anche questo dalle testate e verificato a campione da ADS) che aggrega le copie dei giornali che raggiungono i lettori in modi molto diversi, grossomodo divisibili in queste categorie:
– copie pagate, o scontate, o gratuite;
– copie in abbonamento, o in vendita singola;
– copie cartacee, o digitali;
– copie acquistate da singoli lettori, o da “terzi” (aziende, istituzioni, organizzazioni) in quantità maggiori.
Il totale di questi numeri di diversa natura dà delle cifre complessive di valore un po’ grossolano, mostrate nei pratici e chiari schemi di sintesi che pubblica il giornale specializzato Prima Comunicazione , e che trovate qui.
( Avvenire , Manifesto , Libero, Dolomiten e ItaliaOggi sono tra i quotidiani che ricevono contributi pubblici diretti, i quali costituiscono naturalmente un vantaggio rispetto alle altre testate concorrenti)
Charlie è la newsletter del Post sui giornali e sull'informazione, puoi riceverla gratuitamente ogni domenica mattina iscrivendoti qui.