domenica 2 Ottobre 2022
Il dato sulle “vittime” – come l’eufemistico linguaggio giornalese chiama i morti – è quasi sempre la prima notizia che i titolisti vanno a cercare e a promuovere, durante crisi, incidenti, catastrofi, stragi: è un tema che meriterebbe trattazioni estese, il nostro rapporto – anche quello dei lettori – con la misurazione dell’importanza degli eventi a partire dal numero dei morti. Ma un altro aspetto più concreto è che quel numero è spesso inafferrabile, nell’immediatezza dei fatti: e in casi drammatici e “breaking news” capita che circolino voci, ipotesi, invenzioni, e che vengano diffuse precipitosamente e pericolosamente (una illustre e meritevole eccezione fu il Wall Street Journal del 12 settembre 2001).
Giovedì scorso, il giorno dell’arrivo dell’uragano Ian in Florida, il New York Times ha invece riferito , durante la sua copertura online di quello che stava succedendo, che stava circolando una notizia sul numero dei morti priva di qualunque fondamento.
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