domenica 12 Novembre 2023

I giornalisti di Repubblica e la pubblicità

I giornalisti e le giornaliste di Repubblica hanno votato un documento teoricamente piuttosto rivoluzionario e coraggioso relativo all’ingerenza delle esigenze della pubblicità nel lavoro giornalistico della redazione. È infatti una lista di dieci “impegni” molto rigorosi nel contesto della cessione di spazi e potere che i maggiori giornali italiani hanno vissuto in questi anni, e che Charlie spesso racconta. Tanto che (da qui il “teoricamente” di cui sopra) appare non realistico che quel potere da parte della concessionaria di pubblicità e delle necessità commerciali dell’azienda venga inibito da questo documento (sarà interessante verificarlo, già nelle prossime settimane: ancora giovedì due pagine promozionali di un evento avrebbero violato i punti 1, 3 e 4 del documento): che resta però una presa di responsabilità piuttosto unica tra le redazioni dei quotidiani maggiori, e una descrizione di fatto di casi e di dinamiche che i giornalisti e le giornaliste del quotidiano hanno scelto di contestare, e di non condividere, almeno a parole. Il documento ha avuto 177 voti favorevoli, 3 contrari e 24 astenuti.

Le giornaliste e i giornalisti di “Repubblica”, per tramite del Comitato di redazione, da tempo denunciano alla direzione e all’azienda numerosi episodi nei quali sulle nostre varie piattaforme sono comparsi redazionali mascherati da articoli, quando non veri e propri articoli nei quali sono indicati elenchi di prodotti in vendita, con relativi prezzi e link ai portali di acquisto generalisti o direttamente ai siti delle aziende.
Sono stati segnalati anche diversi solleciti arrivati via mail o attraverso richieste dei capistruttura dalla concessionaria di pubblicità per avere articoli dedicati a inserzionisti pubblicitari o sponsor di eventi.
Abbiamo a più riprese chiesto che gli articoli dedicati a inserzionisti, sponsor o prodotti fossero chiaramente resi riconoscibili e distinguibili dalle notizie con la parola “redazionale” o “articolo sponsorizzato”, ma restano confusioni e commistioni.
Per questo chiediamo alla direzione di garantire il rispetto della deontologia professionale, norme menzionate anche nel Contratto nazionale di lavoro giornalistico che vincola tutte e tutti nel nostro operato quotidiano (articolo 44: “i messaggi pubblicitari devono essere chiaramente individuabili come tali e quindi distinti, anche attraverso apposita indicazione, dai testi giornalistici (….) I direttori sono garanti della correttezza e della qualità dell’informazione anche per quanto attiene il rapporto tra testo e pubblicità”).
Altresì vogliamo sottoscrivere una carta che ribadisca queste chiare e semplici regole, affinché: non vengano dimenticate e forniscano un altro strumento di difesa della professionalità di ognuna o ognuno di noi, assunti o collaboratori di “Repubblica”, di fronte a possibili pressioni di varia natura; venga preservata la qualità giornalistica e l’indipendenza di “Repubblica”, unica e sola missione sin dalla fondazione del quotidiano e garanzia di tutela e salvaguardia dello stesso.

Informazione e pubblicità: la carta delle giornaliste e dei giornalisti di “Repubblica”
Nel proprio lavoro quotidiano le giornaliste e i giornalisti di “Repubblica” si impegnano:
1) A tenere distinta l’informazione dalla pubblicità in tutte le piattaforme:
giornale, allegati, sito, social network, podcast, eventi. Esiste un dovere
deontologico previsto dal contratto nazionale ed esiste anche un patto di trasparenza con i lettori per cui è severamente vietato mescolare le notizie con la pubblicità, anche quando essa ha la forma di redazionale;
2) A non prestarsi a scrivere e/o firmare nessun articolo o intervista o altro contenuto giornalistico che sia richiesto dalla concessionaria di pubblicità direttamente o per interposta persona;
3) A rifiutarsi di camuffare redazionali sotto forma di articoli, interviste, commenti e qualsiasi altro intervento giornalistico sia su carta sia online sia in eventi pubblici;
4) A prestare attenzione affinché vengano evitati eventuali episodi esposti nei punti 1, 2, e 3, impegno di cui si fa carico il Comitato di redazione nella sua interezza, quindi compresi i fiduciari dei settori;
5) A rifiutare regalie, viaggi gratuiti non legati ad eventi di cui si debba
necessariamente scrivere per motivi giornalistici e qualsiasi altra forma di retribuzione occulta da parte di enti privati o pubblici. E, in caso di viaggi legati ad eventi di rilevanza giornalistica non pagati dal giornale, dichiarare chiaramente di chi si è ospiti;
6) A non rispondere a nessuna mail o richiesta che venga dalla concessionaria di pubblicità, a meno che si tratti di rapporti per l’operatività dell’attività editoriale;
7) A non inserire in nessun articolo link diretti a portali per l’acquisto, aziende produttrici, privati fornitori di servizi;
8) A fare in modo che su carta, online, nei podcast, nei video e in qualsiasi altra forma di produzione di contenuti, sia sempre e solo la redazione con i suoi responsabili a stabilire scelta, gerarchia e organizzazione dei contenuti stessi, senza alcuna eccezione;
9) A rispettare il diritto di informazione dei lettori anche quando i soggetti di cui si avverta la necessità di scrivere abbiano deciso di non fare pubblicità sulle pagine di “Repubblica”;
10) A ribadire che i sistemi editoriali sono di uso esclusivo delle giornaliste e dei giornalisti, ai quali spetterà l’eventuale pubblicazione dei contenuti in essi generati.

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