domenica 14 Gennaio 2024

I dati di Agcom su che aria tira per i quotidiani

Alla fine di dicembre l’Agcom (che si chiama “Autorità per le garanzie nelle comunicazioni” ed è un’istituzione pubblica che si occupa di controllo delle regolarità di mercato e giuridiche nel settore dell’informazione e delle comunicazioni) ha pubblicato il suo ricco rapporto trimestrale sul settore stesso con diversi consuntivi sui primi nove mesi del 2023. Per quello che interessa a questa newsletter (dal punto 2.7) il rapporto utilizza i dati ADS che sono quelli abitualmente citati da Charlie, e dice tra l’altro che:
– dal 2019 le vendite dei quotidiani sono calate di un terzo;
– c’è stato in quattro anni un esiguo aumento delle copie digitali (+17%), che oggi costituiscono un settimo del totale;
– le perdite percentuali maggiori tra i quotidiani “generalisti” (non sportivi o economici) riguardano le cinque testate maggiori (AvvenireCorriere della sera, MessaggeroRepubblicaStampa)
– queste ultime hanno aumentato gli abbonamenti digitali del 22,4% in quattro anni e del 4,6% nell’ultimo anno (probabilmente grazie soprattutto alle grandi politiche di sconti, ndr);
– le perdite di copie più gravi quest’anno sono quelle del gruppo GEDI, editore di Stampa Repubblica e di alcuni quotidiani locali (-11,8%), e poi di Monrif, editore del Giorno, della Nazione e del Resto del Carlino (-11,7%);
– rispetto al totale più ristretto delle copie vendute, il Corriere della sera è quello che ha aumentato più sensibilmente la propria quota (+2,91% dal 2019), Sole 24 Ore Repubblica quelli che l’hanno più diminuita (-8,95 e -2,52%).

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