domenica 12 Maggio 2024
Il Foglio ha pubblicato mercoledì due articoli dedicati alle attività dell’azienda che pubblica il Fatto: in uno si suggeriva con discrete dosi di sarcasmo che il giornale stia cercando – contrariamente alle sue consuetudini – di non attaccare la Rai, perché avrebbe interesse a vendere alla Rai alcuni programmi prodotti dal suo settore di produzioni televisive (accusa che ha poi avuto sviluppi, come scriviamo sotto). Il secondo articolo aveva maggiori concretezze nell’esporre i dati del bilancio presentato da poco dall’azienda editrice del Fatto (che secondo il Foglio sarebbero preoccupanti abbastanza da rendere molto importanti le trattative con la Rai).
“Pochi giorni fa Seif, la società quotata che edita il giornale di Travaglio, ha pubblicato il bilancio 2023. I dati non sono per niente positivi. Il bilancio si è chiuso con una perdita di 2,39 milioni di euro. Un risultato certamente in miglioramento rispetto ai -4,29 milioni del 2022, ma che si aggiunge alla perdita dell’anno precedente. Questo ha, ovviamente, deteriorato ulteriormente il bilancio consolidato portando tutti gli indicatori più importanti in territorio negativo. Indebitamento finanziario netto pari a 3,12 milioni, capitale circolante netto -4,41 milioni e patrimonio netto negativo: -2,08 milioni.
Il quadro è particolarmente critico, tanto che la società di revisione Kpmg nella sua relazione evidenzia una “Incertezza significativa relativa alla continuità aziendale”. La continuità aziendale è uno dei presupposti del bilancio, indica che si presume che la società possa continuare a operare per i prossimi 12 mesi. Una “incertezza significativa” indica, al contrario, una seria difficoltà ovvero che l’orizzonte della società può essere inferiore a un anno. Questa criticità non è solo segnalata dalla società di revisione ma, com’è doveroso per una società quotata, dagli stessi amministratori di Seif con un paragrafo specifico nella nota integrativa.
Senza negare le oggettive difficoltà finanziarie, gli amministratori hanno concluso che sussiste il requisito di continuità aziendale sulla base di un ambizioso piano industriale 2024-2026 che ha l’obiettivo di aumentare margini e ricavi riportando così i conti in ordine. Ma sempre considerando che “tale determinazione… è suscettibile di essere rivista in funzione dell’evoluzione dei fatti ove non si verifichino gli eventi ad oggi ragionevolmente prevedibili”. E su cosa si basa il nuovo piano industriale di Seif, dopo che l’andamento della gestione “risulta non allineato” rispetto al precedente piano?
Lo spiega la relazione sulla gestione: i) l’avvio dei corsi di formazione della “Scuola del Fatto”, slittato di un anno, ii) il progetto “Community web 3.0” e iii) la attività di Loft Produzioni, la società controllata che produce format tv. Tra i tre pilastri è evidente, dai numeri e dagli investimenti, che è Loft quello che dovrebbe tenere in piedi il piano. Seif ha un accordo per alcuni format, come Accordi & Disaccordi, con la Nove (Discovery) e il format “La Confessione – il programma di Peter Gomez – che con la nuova gestione è per la prima volta approdata su Rai 3”.
Ma non basta, servono maggiori ricavi, avviare “importanti interlocuzioni con emittenti televisive generaliste”: “Le trattative a oggi gestite per il 2024 da Loft Produzioni – è scritto nel bilancio – esprimono la tendenza prevista a piano e un’ottima diversificazione dei fornitori””.
Le ipotesi del Foglio su un’indulgenza interessata del Fatto nei confronti della Rai hanno generato venerdì un’intervista di Repubblica alla parlamentare ed ex ministra Maria Elena Boschi, in cui Boschi si limitava a ripetere piuttosto sommariamente quello che aveva evidentemente letto sul Foglio . Intervista che a sua volta ha fatto decidere il Fatto a intervenire sabato con ben tre articoli – compreso uno del direttore – per contrattaccare e per attaccare anche Boschi e Repubblica, annunciando querele. In uno di questi l’amministratrice delegata ha aggiunto ulteriori dati sulle perdite del giornale.
“Dunque: il Gruppo Seif ha chiuso il bilancio consolidato al 31 dicembre 2023 con Ricavi delle vendite pari a euro 29,2 milioni, in aumento rispetto a euro 27,9 milioni al 31 dicembre 2022, un EBITDA in aumento pari a euro 2,2 milioni rispetto a euro 404 mila al 31 dicembre 2022; e Risultato netto in miglioramento, pari a euro -2,3 milioni rispetto alla perdita di euro -4,2 milioni al 31 dicembre 2022.
In particolare, i ricavi dalla vendita di prodotti editoriali pesano sul totale
per l’80,71%, i ricavi da contenuti media (tra cui Loft) per l’8,59% e quelli del settore Pubblicità per il 10,70%”.
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