domenica 12 Settembre 2021
Giovedì è stato arrestato a Roma Federico Bianchi di Castelbianco, che è anche l’editore dell’agenzia di stampa Dire, che esiste dal 1988 quando nacque come agenzia politico-parlamentare legata al PCI, e ha poi cambiato proprietà e approcci: oggi ci lavorano circa cento giornalisti. Bianchi è accusato di aver cercato di ottenere aiuti su appalti pubblici con denaro e regali a una funzionaria del ministero dell’Istruzione, in un’inchiesta di cui c’erano già state notizie e su cui lo stesso Bianchi era intervenuto difendendosi in un video. Il CdR dell’agenzia ha diffuso un comunicato:
«I giornalisti dell’agenzia stampa Dire, anche in rappresentanza delle aree tecniche e amministrative dell’azienda, appresa la notizia riguardante i provvedimenti odierni a carico dell’editore, sottolineano che il loro lavoro va avanti garantendo continuità professionale e quell’impegno che da sempre li contraddistingue nel raccontare i territori e le istituzioni.
I provvedimenti annunciati oggi dalle autorità competenti, pur nella loro rilevanza non intaccano e non intaccheranno la dedizione e la qualità del lavoro espresse quotidianamente e misurabili con costanza nei notiziari, sul sito web e sulle piattaforme social»
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