domenica 28 Novembre 2021
L’uso o meno degli articoli nell’indicare i nomi dei giornali internazionali è una vecchia sregolata questione dell’informazione italiana quando deve citarli: ovvero, non esistono regole del tutto universali ma piuttosto consuetudini, e non sempre condivise (va detto che c’è qualche ambiguità anche con gli articoli nei nomi dei giornali italiani: ci sono lettori che dicono di avere letto un articolo “sulla Repubblica di oggi” e altri per cui è “su Repubblica di oggi”).
Un po’ di esempi di come si citano nelle redazioni alcune testate: “Time” è la rivista americana mentre “il Times” è il quotidiano londinese (come nei nomi originali Time e the Times); l’articolo “the” si rimuove e si traduce sempre al maschile quando è presente nella testata, e quindi “il New York Times” e “il Guardian”; anche i periodici di solito mantengono la presenza dell’articolo o no rispettando la denominazione originale, “il New Yorker”, “Newsweek”, “l’Economist”, “l’Atlantic”, “Wired”, mentre c’è libertà sull’uso dell’articolo o no davanti a “National Geographic”.
Con i giornali tedeschi si mantiene il genere originale della testata, e quindi è “la Zeit” e “lo Spiegel” (un settimanale), ma anche “la Bild” e “la Frankfurter Allgemeine” (o “la FAZ”, sigla di quest’ultima) malgrado non abbiano l’articolo, perché la parola per quotidiano (Tageszeitung) in tedesco è femminile.
Invece con le testate francesi di solito non si traduce l’articolo, e si dice “ho letto su le Monde e su le Figaro”, ma qualche isolato dissidente dice “sul Monde” o “sul Figaro”: invece c’è consenso su “Libération” senza articolo. Una cosa simile avviene con le testate spagnole, per cui diciamo “El Pais” e “El Mundo”, ma “ABC”, anche qui rispettando la presenza o meno dell’articolo nell’originale e non traducendolo (“El Pais ha pubblicato…”), però invece adattandolo all’italiano quando usiamo preposizioni articolate (“un articolo del Pais…”), al contrario di quanto capita con le testate francesi (“un articolo di Le Monde…).
Ma, ripetiamo, sono soprattutto consuetudini, non regole tassative: come ogni cosa della lingua, certo.
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