domenica 29 Settembre 2024
Un’ultima cosa collegata all’evento Exor da cui è nato lo sciopero di Repubblica, ma una cosa diversa. Nel corso di quell’evento è stato annunciato un accordo tra il gruppo GEDI e OpenAI, la società che produce il software di “intelligenza artificiale” ChatGPT. Nei comunicati e negli articoli piuttosto trionfalistici c’è molta retorica sulla “qualità dell’informazione” ma poca chiarezza sulla sostanza pratica dell’accordo (OpenAI si è limitata a riprodurre il comunicato GEDI specificandolo come tale): che di fatto dovrebbe riguardare l’accesso di OpenAI ai contenuti delle testate GEDI (che le “intelligenze artificiali” usano per produrre le proprie risposte agli utenti) in cambio di una promozione delle loro fonti originali sul nuovo servizio di ricerca online SearchGPT e di un probabile compenso economico finora non menzionato (che, come avvenne con simili trattative tra i giornali e Google, servirebbe a compensare la rinuncia di GEDI a cause giudiziarie per l’uso dei suoi contenuti).
In passato le testate GEDI avevano raccontato dubbi e preoccupazioni, e richieste di “paletti”, a proposito dell’introduzione di questo genere di tecnologie.
Il Garante per la privacy ha diffuso una nota di “attenzione”, assai generica e laconica, sull’accordo.
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