domenica 15 Maggio 2022

Furio Colombo e il Fatto

Furio Colombo, novantunenne giornalista e politico di lunga carriera e commentatore sul Fatto dalla sua nascita, ha scritto venerdì una lettera delusa e spaesata rispetto alle posizioni assunte da alcuni autori del giornale vecchi e nuovi (Alessandro Orsini e Massimo Fini soprattutto) rispetto all’invasione dell’Ucraina, pubblicata sul Fatto stesso – accanto alle risposte polemiche del direttore Marco Travaglio e di Antonio Padellaro – e intitolata “Sulla guerra, la Nato e i nemici, non capisco più il nostro giornale”.
L’indomani, mentre il Fatto pubblicava una risposta del discusso collaboratore Alessandro Orsini, e un articolo di Gad Lerner dalla parte invece di Colombo, quest’ultimo faceva sapere che ” A due cari amici come Padellaro e Travaglio comunico che non continuerò la mia collaborazione al ‘Fatto quotidiano’ fino a quando ci sarà questa posizione sulla guerra in Ucraina, sul divieto, si presume costituzionale, di mandare armi all’Ucraina e sulla celebrazione di un personaggio di cui non ho stima, che è il professor Orsini”.

Anche domenica il giornale ha proseguito a dare spazio alla discussione, che è stata ulteriormente vivacizzata da una lettera della redazione che ha tra l’altro scritto di non condividere “le tesi per noi inaccettabili” espressa da Massimo Fini “sul comportamento dell’esercito tedesco in Italia”.

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