domenica 30 Marzo 2025
Un titolo sul Corriere della Sera di martedì offre un esempio di ben due piccole cose da sapere sui giornali e di cui abbiamo parlato in passato. Una è il significato della parola “reporter”, che in italiano viene usata sbrigativamente come sinonimo di “giornalista”, ma in inglese è uno dei due ruoli diversi che hanno i giornalisti (l’altro è quello di “editor”). Il reporter è il giornalista che “reports”, ovvero quello che lavora sul campo o raccoglie informazioni, scrive gli articoli, su mandato e con successiva revisione di chi invece lavora in redazione – gli editor – e si occupa con maggiore potere decisionale di scegliere quali articoli commissionare, come confezionarli, come titolarli, eccetera (in Italia hanno a volte titoli di “caporedattore”, “caposervizio”, “vicecaposervizio”, eccetera).
Quindi il protagonista di questa notizia – Jeffrey Goldberg, direttore dell’ Atlantic – non è un reporter, ma un editor (“editor-in-chief”, per l’esattezza), pur avendo fatto invece il reporter in fasi precedenti della sua carriera.
L’altra cosa da sapere è la ragione della scelta del titolista del Corriere, che è banalmente di spazio (l’articolo chiama Goldberg correttamente “direttore”): se ha preferito scrivere “reporter”, con un’inesattezza, è perché “giornalista” non ci stava, e questo rivela quanto le notizie che leggiamo nei titoli siano spesso orientate non da criteri giornalistici ma appunto da necessità pratiche (poi forse sarebbe bastato togliere le parentesi, che da qualche anno sono una misteriosa passione delle titolazioni del Corriere della Sera).
La scelta si è ripetuta l’indomani, presumibilmente per le stesse ragioni.
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