domenica 30 Marzo 2025

Dossieraggio

La trasparenza nei confronti dei lettori su cosa sia contenuto giornalistico e cosa contenuto pubblicitario è una questione irrisolta nei quotidiani italiani, e divenuta sempre più delicata in questi anni in cui le crisi di ricavi dei giornali li costringono a sempre maggiori cedimenti in questo senso. La richiesta degli inserzionisti (che poi è un’offerta delle concessionarie pubblicitarie che lavorano per i giornali) è che gli articoli a pagamento che comprano figurino il più possibile mimetizzati come articoli autonomi della redazione, e non venduti. Ci sarebbero invece delle regole deontologiche che esplicitamente impongono chiarezza su queste distinzioni: ma vengono sistematicamente violate.
In molti casi questa violazione si manifesta semplicemente trascurando di usare qualunque indicazione o forma grafica che suggerisca che i contenuti in questione sono stati venduti: il caso più frequente sono le pagine che i due maggiori quotidiani italiani offrono con frequenza agli inserzionisti, e che prendono il nome di “Guide” o “Eventi”, dizioni che naturalmente non dicono niente a chi legge sulla natura di quegli articoli e permettono appunto di suggerirli come un contenuto indipendente, accontentando l’azienda che li ha acquistati.
La Stampa ha invece usato spesso l’intestazione “Dossier”, che ultimamente è stata molto usata anche dal Giornalein un’occasione, questa settimana, inserendo uno spazio pubblicitario proprio accanto all’articolo dedicato allo stesso inserzionista.

(il Post indica da sempre gli articoli prodotti a pagamento come “articoli sponsorizzati”)

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