domenica 5 Maggio 2024

Dopo Remnick

Oggi su Charlie ci sono grovigli di testate che parlano di altre testate: qui siamo ancora su Semafor e sul New Yorker, ma per un articolo del primo dedicato al secondo, e in particolare alle ipotesi di successione del direttore. Il New Yorker è uno dei più illustri settimanali del mondo (l’anno prossimo compie un secolo), di proprietà dell’editore Condé Nast (che possiede anche VogueVanity FairWiredGQ, tra gli altri: e le loro edizioni internazionali). Negli Stati Uniti è considerata il magazine di riferimento per un esteso ceto sociale e culturale progressista, con una competizione però sempre maggiore da parte del mensile Atlantic (di proprietà di Laurene Powell Jobs, vedova di Steve Jobs), competizione che oggi si manifesta soprattutto sul web, a prescindere quindi dalle diverse periodicità delle due testate cartacee.
Dal 1998 il direttore del New Yorker è David Remnick, una celebrità eccezionalmente stimata nel mondo intellettuale e giornalistico americano: perché dirige il New Yorker da ventisei anni (quando iniziò il giornale neanche aveva un sito), perché lo fa con grande autorevolezza e personalità, perché fu nominato che arrivava da una carriera giornalistica da reporter e non da passaggi manageriali o di guida di redazioni.
Adesso Semafor ha raccontato che nei prossimi tre o quattro anni è realistico che Remnick lasci la direzione, e rimpiazzarlo sarà molto complicato: «È difficile immaginare il New Yorker senza Remnick».

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