domenica 18 Dicembre 2022
C’è un conflitto che si è aggravato man mano che i ricavi economici sui contenuti in video (ma potrebbe riguardare, se i soldi in ballo fossero altrettanti, anche audio o testi) sono diventati più importanti e oggetto di maggiori competizioni: quello tra diritto di cronaca e diritto d’autore, che riguarda molti contenuti di programmi televisivi ma in particolare gli eventi sportivi, le cui “esclusive” sono decisive nel farne crescere il valore per chi li trasmette. L’intervista televisiva di un politico importante che dice cose che diventano una notizia può essere pubblicata dal sito di un giornale perché i lettori ne abbiano informazione e comprensione, o è protetta da copyright e posseduta in esclusiva dalla televisione che l’ha trasmessa? E uno spezzone di un film, o di un fatto inatteso trasmesso in televisione, che a sua volta costituissero una notizia? Eccetera, il terreno è delicato e ci sono molte variabili, ma tendenzialmente vincono le tv (anche a suon di cause civili e richieste di risarcimento).
La prevalenza del copyright è particolarmente tassativa con gli eventi sportivi, ma questa settimana il presidente dell’AgCom ha spiegato a Repubblica che si tratta di una limitazione al diritto all’informazione, su cui saranno imposte delle modifiche «La Lega Calcio, che effettua le riprese allo stadio, dovrà fornire le immagini di eventi rilevanti sul piano della cronaca a qualsiasi testata giornalistica ne faccia richiesta […] La Lega ha avuto un atteggiamento molto collaborativo quando l’abbiamo informata della nostra decisione. Se ci fossero delle incomprensioni tra la Lega Calcio e le testate giornalistiche che chiedono le immagini, siamo pronti a intervenire. Ma voglio credere che non sarà necessario dirimere delle controversie […] Noi vogliamo invece che le testate possano esercitare a pieno il diritto di cronaca, con materiale di buona qualità. Questo deve valere per tutti i fatti che hanno un forte rilievo, sul piano della cronaca, sul piano civile».
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