domenica 21 Aprile 2024
Un’ inchiesta collettiva condotta da tre giornali europei ha rivelato che il governo ungherese ha avuto un ruolo rilevante nell’acquisizione della rete televisiva europea Euronews . Già nel 2021, quando il fondo di investimento portoghese Alpac Capital aveva acquistato la tv, esisteva il sospetto che Alpac Capital avesse estesi rapporti con l’Ungheria e con persone vicine al primo ministro Viktor Orbán, che negli ultimi anni ha assai indebolito il giornalismo indipendente in Ungheria, costruendo un’efficace macchina di propaganda.
L’inchiesta è stata realizzata dal quotidiano francese Le Monde, il giornale a maggiore diffusione in Francia, dal sito di giornalismo investigativo ungherese Direkt36 e dal settimanale portoghese Expresso: i tre giornali sono riusciti a ricostruire che una «somma significativa dell’operazione da 150 milioni di euro [con cui è stata acquistata Euronews] è stata finanziata dallo Stato ungherese e da soggetti legati al governo».
Euronews nacque nel 1993 da un consorzio di tv europee (tra cui la RAI), ispirandosi al successo dell’epoca della rete statunitense “all news” CNN : ma, dopo una serie di variazioni societarie negli anni successivi, la sua maggioranza era stata acquisita nel 2015 da un ricco imprenditore delle telecomunicazioni egiziano. Oggi si può guardare via satellite o dal suo sito web (o da YouTube) e dichiara circa 145 milioni di spettatori al mese trasmettendo in 17 lingue. Negli ultimi due anni, dal passaggio di proprietà, la sede è passata dalla città francese di Lione alla capitale belga Bruxelles, e sono stati licenziati circa 200 dipendenti su un totale di 478. Da quello che emerge dall’inchiesta circa 45 milioni di euro utili per l’acquisto di Euronews sono arrivati da un fondo ungherese, gestito da una società che in precedenza era controllata dal Ministero delle finanze, a cui si aggiungono «almeno 12,5 milioni di euro versati da una società di comunicazione appartenente a uno stretto collaboratore di Orbán». Altri documenti raccolti nell’indagine suggeriscono che l’acquisizione avesse tra gli obiettivi di «mitigarne l’ideologia di sinistra e la faziosità».
Altre fonti che hanno familiarità con il funzionamento di Euronews però hanno dichiarato a Direkt36 e Le Monde di non aver finora visto ingerenze sui contenuti della tv. Una fonte ha spiegato che sarebbe difficile cambiare nettamente la linea editoriale, perché «sarebbe uno scandalo, il canale perderebbe credibilità, gli inserzionisti se ne andrebbero». In questo momento il 44% delle entrate economiche provengono da contratti con l’Unione Europea: sarebbe difficile che le sovvenzioni restassero inalterate se cambiasse drasticamente la linea editoriale o diventasse molto critica con la UE come lo è stato spesso il governo ungherese. La Commissione europea ha detto a Le Monde che un accordo pluriennale (che lo scorso anno valeva 12 milioni di euro) con la rete scadrà a luglio e non sarà prorogato; verrà indetta una nuova gara d’appalto pubblica a cui Euronews potrà partecipare. Tra i documenti ottenuti da Direkt36 alcuni sembrano indicare insoddisfazione per la gestione economica della rete tv e che Euronews starebbe andando «peggio del previsto a causa delle mutate condizioni del mercato (rallentamento economico dell’UE, aumento dell’inflazione, aumento dei tassi di interesse, aumento dei costi salariali, ecc)».
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