domenica 16 Giugno 2024
Lo scorso giovedì è uscito il primo numero di un nuovo magazine “maschile” (vengono chiamate così le riviste che si rivolgono, con contenuti e pubblicità, a interessi che si ritiene accomunino una quota di lettori maschi) di Repubblica, allegato gratuitamente al quotidiano nel giorno dell’uscita e poi in vendita a 3 euro. Ne usciranno altri cinque numeri nel 2024, secondo le comunicazioni dell’editore GEDI, che ha descritto come l’obiettivo di questo genere di prodotto sia la raccolta pubblicitaria da parte della concessionaria del gruppo – Manzoni – con i contenuti giornalistici al servizio di quest’ultima: «Il nuovo U la Repubblica completa l’offerta Manzoni nel segmento dell’up market. Anche nell’era digitale, i brand del lusso hanno confermato che la carta stampata, se di qualità superiore, ricopre una funzione fondamentale per la comunicazione di marca. U completa un’offerta Manzoni veramente diversificata, in grado di coprire l’intero funnel della comunicazione. E il risultato di questo primo numero premia il lavoro svolto in tutti questi anni su d, door, sulla sezione Moda e Beauty di Repubblica, confermando la nostra leadership su questo segmento». Le pagine di pubblicità vendute sono più di cento, e sono pubblicitarie tutte le prime 32.
In realtà Repubblica aveva già un magazine maschile con frequenza bimestrale, dLui, di cui U prenderà il posto con simile progetto e simili obiettivi. Restano gli stessi anche direttore e condirettrice, Emanuele Farneti e Simona Movilia. Ma presentare agli inserzionisti pubblicitari un prodotto come nuovo, assieme al suo “lancio”, garantisce sempre attenzioni e investimenti maggiori.
La copertina del primo numero di U è stata dedicata a Giorgio Armani, la cui azienda è assidua inserzionista sulle maggiori testate italiane (otto pagine di U sono acquistate dai prodotti del gruppo, con un inserto speciale).
Repubblica ha anticipato una parte della ricca intervista ad Armani firmata insieme da Farneti e dal direttore di Repubblica Maurizio Molinari: che dato il contesto è stata dedicata integralmente alla celebrazione del fondatore, rinunciando all’attualità e alle notizie sull’azienda (negli stessi giorni Business of Fashion, il più importante giornale online internazione sulla moda, raccontava le inchieste sul “caporalato” nella moda che hanno riguardato anche le aziende di Giorgio Armani).
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