domenica 17 Ottobre 2021
La Gazzetta del Mezzogiorno, il quotidiano più radicato in Puglia e Basilicata, è da circa tre anni in una complicata crisi, ha cambiato diversi editori e ha dovuto interrompere più volte la pubblicazione. Dopo aver dichiarato fallimento a giugno 2020 e dopo un esercizio provvisorio andato molto male, a novembre 2020 era stato aperto un bando per l’affitto della testata a un nuovo editore fino a luglio 2021, vinto dalla società Ledi, con la speranza di trovare poi un compratore definitivo. Alla fine di questo periodo, e quindi da agosto, il giornale ha smesso di essere pubblicato, e i suoi 136 dipendenti (di cui circa 70 giornalisti) sono stati messi in cassa integrazione. Gli sviluppi più recenti sono che quest’estate Ledi e un’altra società, Ecologica Spa, hanno fatto una proposta di concordato preventivo: che nell’ambito delle procedure fallimentari significa fare una proposta per risanare i debiti di un’azienda e diventarne proprietari, in questo caso proprietari del giornale (dopo aver dimostrato di avere certi requisiti per rilanciarlo a lungo termine). La proposta che si è aggiudicata La Gazzetta del Mezzogiorno è stata quella di Ecologica Spa: la scorsa settimana l’esito è stato confermato dal tribunale di Bari, dopo un ricorso di Ledi. Ora Ecologica ha due possibilità: comportarsi come un editore e scegliere un nuovo direttore, una nuova sede (ma si parla anche della possibilità che inizialmente il giornale ricominci in smart working) e far ripartire il giornale, oppure affittarlo a un editore più esperto (Ecologica Spa si occupa di smaltimento di rifiuti). Nell’ultima settimana si è parlato di un possibile interesse dell’editore Angelucci (che pubblica anche Libero e Il Tempo, tra gli altri), ma sembra che al momento le parti non riescano a trovare un accordo soddisfacente per entrambe. Durante l’assenza della Gazzetta del Mezzogiorno, intanto, la concorrenza si è mossa: ad agosto il Nuovo Quotidiano di Puglia ha aperto una sede a Bari.
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