domenica 25 Settembre 2022

Copie individuali che non lo erano

Ogni mese, quando questa newsletter riferisce i dati di diffusione dei quotidiani, cerchiamo di spiegare e distinguere alcune delle diverse voci relative ai dati forniti da ADS, l’ente che si occupa di certificare quei dati. La certificazione arriva fino a un certo grado di garanzia, perché ADS fa dei controlli, ma quei dati e la loro distribuzione nelle diverse colonne sono comunicati dalle testate stesse. Una delle distinzioni più importanti è per esempio quella tra le copie definite “individuali” (“s i intende il totale delle copie vendute in Italia attraverso le edicole, i punti vendita autorizzati e/o abilitati alla vendita di giornali, quotidiani o periodici e attraverso il canale porta a porta. Tali copie sono acquistate direttamente dal singolo destinatario finale”) e quelle indicate come “multiple pagate da terzi” (“si intende il totale delle copie vendute in Italia cumulativamente/in blocco a strutture pubbliche o private”): perché nelle seconde ricadono acquisti di grandi numeri di copie che non necessariamente raggiungono dei lettori, che si tratti di copie acquisite da alberghi, da compagnie di trasporti pubblici o da altri enti pubblici o privati che poi le offrono gratuitamente ai propri clienti, associati, visitatori.
È quindi corretto che questi numeri siano indicati separatamente, e chi segue i report mensili di Charlie ha presente che mettiamo maggiore attenzione sull’isolare i numeri delle copie individuali, che sono un indicatore più affidabile delle inclinazioni dei lettori a pagare per leggere questo o quel quotidiano.

Ma bisogna anche avere presente come questa separazione offra garanzie di attendibilità limitate: blocchi di copie “multiple” sono spesso vendute in seguito ad accordi di copertura promozionale più o meno trasparente di determinate aziende, eventi o iniziative da parte del giornale, e l’acquisto avviene spesso con il tramite di un’edicola. Questo permette di farle ricadere nella quota di “vendite individuali” e non sempre le verifiche di ADS individuano questa comunicazione ambigua, diciamo.

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