domenica 19 Settembre 2021
Il sito NiemanLab – che si occupa di informazione sui media per conto della Nieman Foundation – ha descritto i modi con cui verrebbero attribuiti i finanziamenti pubblici ai quotidiani locali* statunitensi secondo una legge in discussione al Congresso e che ha un sostegno molto esteso: ne avevamo scritto due settimane fa. La legge prevede:
– un credito d’imposta dell’80% (fino a 250 dollari) di quanto speso in abbonamenti, o in donazioni ai giornali pubblicati da non profit, nel primo anno; il 50% nei successivi. Ovvero uno sconto di quel valore percentuale che si concretizza in riduzioni fiscali.
– un credito d’imposta degli stessi valori percentuali per investimenti pubblicitari sui giornali da parte di aziende con meno di 50 dipendenti.
– un credito d’imposta per le assunzioni di nuovi giornalisti, che va dal 30% al 50% del loro costo per le aziende giornalistiche.
Tutti questi incentivi sono “content neutral”, ovvero – come si vede – prescindono dalla qualità del prodotto giornalistico e non intervengono su criteri editoriali: che è il grande inevitabile limite di ogni finanziamento pubblico ai giornali. Lo Stato non interviene nella loro autonomia sui contenuti, ma quindi non ne può neanche promuovere l’accuratezza e la qualità (come accade in Italia, dove – con criteri di assegnazione più discutibili – vengono attribuiti a testate dal valore molto diverso in termini di servizio pubblico).
*negli Stati Uniti sono considerati “locali” i quotidiani cittadini di città anche molto grandi, come il Boston Globe, il Chicago Tribune o il Los Angeles Times: i pochi quotidiani definiti “nazionali” sono il New York Times, USA Today, il Washington Post, il Wall Street Journal.
Charlie è la newsletter del Post sui giornali e sull'informazione, puoi riceverla gratuitamente ogni domenica mattina iscrivendoti qui.