domenica 24 Novembre 2024

Connivenza col nemico

Nelle redazioni statunitensi – soprattutto in quelle di orientamento più liberal, la maggior parte – si è discusso molto questa settimana di una storia che dimostra ulteriormente come nella politica e nei media americani si stiano scompaginando i criteri più elementari di giudizio, dopo la vittoria elettorale di Donald Trump. La storia sarebbe, in una democrazia serena, che due importanti giornalisti televisivi hanno incontrato il presidente degli Stati Uniti nella sua residenza. Ma gli Stati Uniti non sono più una democrazia serena: il presidente è Donald Trump, col carico di minacce alla democrazia stessa e all’informazione che ha introdotto in questi anni, e i due giornalisti sono stati in questi anni tra i più critici e aggressivi nei confronti di queste minacce, Joe Scarborough e Mika Brzezinski della trasmissione “Morning Joe” della tv MSNBC (una volta chiusero una telefonata in faccia a Trump in diretta).

I due hanno annunciato nella puntata di lunedì di avere incontrato Trump nella sua residenza di Mar-a-Lago, e – considerate le parole che avevano usato nei suoi confronti in questi anni – hanno ricevuto diffusissime accuse di resa e di “bacio dell’anello” sia da parte del loro pubblico (con cali di ascolti del programma nei giorni successivi) che da molti colleghi. Altri li hanno difesi ricordando come l’occasione di una conversazione col presidente eletto dovrebbe essere considerata un successo per chi fa il giornalista. Ma i sostenitori di Trump hanno subito usato a loro volta l’incontro per sostenere come gli antitrumpiani stiano chinando il capo e si stiano rimettendo in riga, e molte altre metafore simili. Scarborough Brzezinski si stanno difendendo da una settimana.

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