domenica 1 Ottobre 2023
Il Reuters Institute for Journalism ha pubblicato una ricerca sulla relazione delle persone con gli abbonamenti ai servizi di news in venti paesi, con approfondimenti e dati più sostanziati che riguardano Stati Uniti, Germania e Regno Unito. Le conclusioni maggiori sono sintetizzate così:
– il maggiore costo della vita è fortemente legato ad alti numeri di cancellazioni che stanno stabilizzando la quota di abbonamenti ai siti di news.
– le offerte di abbonamenti a prezzi scontati sono efficaci nell’attrarre nuovi abbonati, ma molti di questi faticano a vedere un valore per rinnovare poi e pagare il prezzo pieno.
– gli abbonati più duraturi tendono a essere maschi, più vecchi, più ricchi, e più scolarizzati, con un forte interesse nell’attualità e nella politica. Gli abbonati più giovani tendono a pagare meno e più facilmente prediligono le donazioni singole.
– gli abbonati ai siti di news sono attratti da una combinazione di contenuti di alta qualità, curati e unici, da un’identificazione col brand, da un desiderio di sostenere il giornalismo di qualità e da una “user experience” più apprezzata.
– circa la metà dei non abbonati dice che non c’è niente che la convincerebbe a pagare per le news online, mentre altri potrebbero essere attratti da un prezzo più basso, da contenuti più rilevanti o da siti e app meno disordinati (senza pubblicità).
– per alcune persone il valore degli abbonamenti è condizionato in parte dalla quota e qualità di contenuti gratuiti disponibili sul mercato, ma anche dal prezzo e dal valore di piattaforme di intrattenimento dedicate a programmi tv, sport e musica.
Charlie è la newsletter del Post sui giornali e sull'informazione, puoi riceverla gratuitamente ogni domenica mattina iscrivendoti qui.