domenica 17 Ottobre 2021
Quando il Washington Post fu acquistato da Jeff Bezos, otto anni fa, tra le tante domande e ipotesi che vennero fatte sulle prospettive del giornale (che sono sicuramente migliorate da allora) ci furono anche riflessioni sulle difficoltà che il giornale avrebbe avuto nel trattare gli estesi interessi del nuovo editore in autonomia e imparzialità (si vedano tra l’altro le cose che abbiamo condiviso su Charlie spesso – e anche oggi – su come si muovono i maggiori quotidiani italiani in questo senso). Il giornale scrisse da subito con molta indipendenza sul suo nuovo editore, diede la notizia con un suo ritratto che non aveva indulgenze, e negli anni successivi ha dato l’impressione di trattare Amazon e gli altri affari di Bezos come qualunque altro giornale. Questo approccio è stato di nuovo molto notato questa settimana, dopo un articolo del Washington Post ricco di accuse sull’ambiente di lavoro di Blue Origin, la società di trasporti spaziali di Bezos, e sui suoi limiti e fallimenti.
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