domenica 31 Ottobre 2021
Sono società che operano a livello nazionale o locale, indipendenti o di proprietà degli editori stessi (Rcs e Mondadori ne hanno una, per esempio).
La distribuzione di giornali e riviste, dal momento in cui vengono stampati alle edicole, comincia con gli editori che commissionano agli stampatori la tiratura, cioè la quantità di copie da stampare. Quando le copie sono pronte, vengono assegnate a una delle società di distribuzione. Nel caso di riviste e periodici vengono prima indirizzate in un centro nazionale e poi smistate a una serie di distributori locali sul territorio: in questo modo il distributore riesce a ottimizzare il lavoro, aggregando le copie che provengono da diversi stampatori che hanno una medesima destinazione. Nel caso dei quotidiani, per ragioni di tempo più limitato, si salta questo passaggio, e le copie vengono direttamente inviate ai vari distributori locali, che a volte sono parte della rete delle stesse società di distribuzione nazionali e altre volte sono società indipendenti. Il trasporto fino ai distributori locali si fa con dei camion, che ritirano i giornali dalle tipografie subito dopo la stampa e partono per le diverse destinazioni. Naturalmente un camion che parte dal nord non arriverà fino a Reggio Calabria (o viceversa): per coprire tutte le aree di distribuzione, ogni giornale viene stampato in diversi punti d’Italia, quasi sempre attraverso accordi con le tipografie di altri giornali che operano in quelle zone (alcuni quotidiani minori non raggiungono certe regioni per questo limite). Il Corriere della Sera per esempio viene stampato per la maggior parte delle sue copie (circa 160mila ogni giorno) nella sua tipografia a Pessano, in provincia di Milano, ma le altre copie vengono stampate a Padova, Roma, Bari, Catania e Cagliari (dove si appoggia alla tipografia dell’Unione Sarda). A sua volta Rcs, l’editore del Corriere, stampa altri giornali a Pessano che vengono distribuiti nel centro-nord. Il “reso”, cioè i giornali che restano invenduti, viene riconsegnato ai distributori locali che li macerano in loco. Le società di distribuzione vengono pagate dagli editori con una percentuale per copia, sulla base delle stime di vendita, e le società di distribuzione pagano in modo simile una percentuale alle edicole. Proprio perché hanno interesse a massimizzare le vendite, generalmente queste società forniscono anche servizi di consulenza per ottimizzare la distribuzione e ridurre il più possibile il reso, sulla base di algoritmi statistici e del confronto dei dati storici a loro disposizione. Alcune di queste società si occupano anche direttamente della distribuzione delle copie agli abbonati che le ricevono a casa, oppure i giornali appaltano questo servizio ad altre società che prevedono un sovrapprezzo sul costo del giornale (9 centesimi, nel caso del Corriere della Sera). Alcuni editori di riviste si affidano invece a Poste Italiane, che fa pagare una percentuale sul numero di copie distribuite in base alla quantità complessiva distribuita, e al peso e alle dimensioni di ogni singola copia.
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